domenica 8 gennaio 2017

Quattro chiacchiere su: Il segreto del Vetro-La fantastica prova del Marvel italiano

Lo sapete com'è il mio rapporto coi fumetti Marvel. Ne ho letti pochi e, spero, non ho letto neanche il meglio. La storia di cui parlo è però Marvel a metà, perché sceneggiata e disegnata da due miti del fumetto italiano: Tito Faraci e Giorgio Cavazzano. Storia del 2003, affatto recente, ma che letta per caso solo in questi giorni mi fa venire voglia di parlarne e farci quattro chiacchiere sopra (ma proprio quattro eh, non vi aspettate il solito modo di dire)

Nessuna mega-trama che si collega ad altre mille storie, nessun cambiamento epocale o niente di niente di quello che sembra ormai classico per la nota casa editrice americana. Tito Faraci scrive una storia di 21 pagine, autoconclusiva. Eppure una piccola perla. La storia si svolge a Venezia, che fa da sfondo ma anche da elemento principale. Si basa sul vetro di Murano, e sui "sicari della notte", pronti ad uccidere pur di difendere i segreti della sua fabbricazione. A questo viene aggiunto un elemento di fantasia, un cattivo apposta (l'idea iniziale era di portare Kigpin, a Venezia) per la storia che si incastrasse benissimo con la storia del vetro. Viene fuori così Alvise Gianus, conte produttore di un vetro dalle qualità fantastiche, create però utilizzando sangue umano.

La storia parte dalla classicità della vita di Peter (con un elemento divertentissimo, il "questa foto sembra quasi un autoscatto" di Jameson) per spostarsi a Venezia, in gita di lavoro. Lì verrà a contatto con il corpo creduto morto di Gianus che si sveglierà, portando la storia al classico schema sconfitta-riposo-vittoria. Schema che, però, funziona, con un ritmo veloce ma che non soffre mai del "frettoloso". E poi Faraci ci regala una storia piena di belle gag, in pieno stile Parker (che attualmente vedo mancare).


Infine, i disegni di Giorgio Cavazzano. Ora che ho letto questa storia ho ancora più voglia di andarmi a recuperare Altai e Jonson, altro suo lavoro (scritto da Tiziano Sclavi) extra-disney. Perché qui è ancora più bravo, con un fantastico Peter tutto suo. Bravura che si può notare anche solo nella splash-page, ancor di più vedendo (nell'edizione cartonata) la sceneggiatura della tavola, che mostra quanto Giorgio ci sappia mettere del suo trasformando una pagina di testo e descrizioni in una bellissima opera d'arte.


Fossero così tutte le storie Marvel, mi ci sarei appassionato già da un bel pezzo!

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