mercoledì 28 giugno 2017

I corti di Topolino: il meglio del meglio della 1a Stagione

Nuovo post a tema Disney, questa volta materiale divertente ma non di quel tipo di divertimento lì, indi se eravate qui per il sequel del post su Lord Piselloni niente da fare, tornate a trovare roba erotica nelle carte di Yu-Gi-Oh. Questa volta si parla della prima stagione della recente nuova serie dedicata a Mickey Mouse, quasi rivoluzionaria nel suo classicismo, confrontato alle altre produzioni sul personaggio degli ultimi anni. Il meglio del meglio della prima stagione tutto riassunto in una manciata di parole e immagini, ma col titolo italiano "I corti di Topolino" perché il nome originale "Mickey Mouse" era troppo generale. Sì, questa rubrica parte male.
Per chi non la conosce, questa serie di fantastici cortometraggi è cominciata nel 2013 ed è ancora in corso (proprio in questi giorni stanno trasmettendo la quarta stagione in America). La serie si pone praticamente dopo l'immagine che tutti si erano fatti dei cartoni con la banda Disney, quella della Casa di Topolino, destinata solo a bambini, strumentopoli misteriosi vari, ottusools o come si chiamava, e così via, [...] Diretta principalmente da Paul Rudish, la serie fa tanto vintage modernissimo. Stile grafico ottimo e adatto per il tipo di comicità, tutto sempre dinamico e veloce, caratterizzazioni azzeccate e fa ridere, come poche cose ufficiali sul personaggio che facevano ridere negli ultimi anni. Cosa volete di più? Ah, sì, i messaggi dei fan "puristi" a cui non piace, perché "poco Disneyiano". Vabeh dai, Topolino qui è pure simpatico.

Il primo episodio di quelli che preferisco della stagione è proprio il primo, No Service. La serie già parte con un episodio geniale, che fa riflettere in modo divertente su una caratteristica eterna di Topolino e Paperino. I due infatti, nell'attesa che arrivino le rispettive ragazze per un appuntamento, non possono entrare per prendere qualcosa da mangiare nel chiosco gestito da Pippo perché uno non ha i pantaloni e l'altro non ha la maglia. E pensare che i due sono andati pure dal presidente, mezzi nudi [...]. Dopo una sfida persa Topolino è costretto a dare i suoi pantaloni a Paperino, cercando in tutti i modi di non farsi vedere ignudo davanti a Minni e Paperina, appena arrivate. Tutta la seconda parte del corto fa ridere anche senza una parola, grazie ai geniali modi che il topo trvanascondersi.
Mickey mouse
Il quarto episodio, New York Weenie, è completamente folle, cose che i detrattori di Sio sul Topo settimanale li sento già lamentarsi in maiuscolo sui social, ma è proprio questa la cosa positiva. Topolino che rincorre una salsiccia per quasi 5 minuti, con lei che si mimetizza tra i bambini, fugge nel fiume, e gioca a carte in luoghi malfamati, con la comparsa di una versione donna di Pippo abbastanza ambigua, è qualcosa che non ti fa smettere mai di ridere.

Un altro episodio che reputo degno di nota è il settimo, Gasp!, che contiene tantissimi esempi della follia esilarante presente tantissime volte in queste serie. Inoltre c'è una scena inaspettata che mi fa ridere come un cretino ogni volta. Episodio che è dimostrazione, come tutti (chi più chi meno tutti gli episodi sono di altissimo livello), che la serie non ha bisogno di trame complesse o sviluppi "interessanti". Quello che ha bisogno sono trovate geniali che si susseguono fino a farci stare sempre col sorriso, nel classico schema per le trame sempre utile per raccontare storie sempre "nuove", ma lo stesso semplici e classiche.
Bad Ear Day è l'ultimo episodio che inserisco in questo "meglio del meglio", anche se ho dovuto lasciar fuori vari bei cortometraggi. Nell'episodio si fa utilizzo di una caratteristica molto comica ma sempre meno usata di Topolino: la plasticità delle orecchie. Tipo che ci può giocare a tennis, che quando è triste si afflosciano e cose così. Qui addirittura vengono perse, e Mickey dovrà inseguirle per tutta la città in un'avventura quasi muta, così da far risaltare ancora meglio quella folle espressività dei personaggi. In tutto questo varie gag riuscitissime, tipo il "Yes, Minnie!" iniziale (tra l'altro, il doppiatore originale di Topolino mi piace molto più rispetto a quello italiano), e un finale perfetto.
Finiti di riassumere alla buona i migliori episodi, toccano un po' di cose sparse che devo citare assolutamente. Momento premiazione "Menzione d'onore", con dei singoli elementi fantastici che meritano di essere inseriti, ok? Prima di tutto, il Giappone che fa da sfondo ad un episodio, bellissimo:
Seconda menzione invece per un colpo di scena bellissimo in Third Well. Topolino e Minni stanno facendo una cena romantica, finché non arriva Pippo a rovinare tutto. Basta uno sguardo allo sfondo dell'episodio, in questo ristorante romantico, per assistere alla fine della relazione più gettonata a Topolina: Orazio scassato sembra aver mollato quel personaggio che troppo spesso ricorda il suo ruolo nella fattoria. Olé!
Da citare anche la ricostruzione bellissima di Venezia con Topolino che scrive "Ciao Bella" nel cielo.
E vabbeh dai, questa si commenta da sola.
Magari non tutti lo sanno, ma vari episodi di questa serie sono stati inseriti anche nel settimanale in una trasposizione a fumetti. Per esempio nel n.3130 sono presenti le versioni a fumetti del terzo episodio e del 14o. Ovviamente tutta la dinamicità e la velocità del cartone si perdono e servono didascalie per spiegare tutto, quindi zero efficacia, massimo riempimento di discutibile utilità di pagine (però dai, in un numero con Casty/Bonfatti e Artibani/Pastrovicchio c'era bisogno di qualcosa in mezzo di superfluo, se no la qualità si alzava troppo)
Ultimo spazio prima di concludere. come lo chiamiamo,...50 sfumature di una testa di ratto? Per ogni stagione una raccolta di tutte le migliori espressioni che riesce ad assumere il topastro è il minimo. Sono tutte davvero divertenti. Unico problema è che magari mi prende fuoco il pulsante "Stamp" della tastiera, ma col caldo che fa non si noterà neanche. Pronti? (cliccate per vedere le immagini più grandi)
E dopo questa infinita carrellata di immagini sì, s'è bruciato il tasto "Stamp" della tastiera. Noi ci rivediamo appena riesco a fermare l'incendio, sempre con nuovi post e con un'altra rubrica Disney che ci accompagnerà per quattro settimane, ma senza il gadget a pezzi in regalo. Oh, ci si accontenta. E come al solito, se vi è piaciuta la recensione, o se provate pena per chi è stato a scriverla col caldo che fa, iscrivetevi ai Comunellisti (alias "lettori fissi", per chi non coglie le citazioni) e al canale Telegram, che fa tanto di roba professionale. Alla prossima!

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