Partiamo col terzo episodio della saga, Souvenire De Paris, scritto da Marco Bosco e disegnato da Vitali Mangiatordi. La storia si pone come il classico episodio autoconclusivo di Doubleduck che vedremo varie volte nel corso della serie. Ben scritta ma senza particolari guizzi che te la fanno apprezzare più di altri episodi. Doubleduck viene inviato a Parigi per ricevere la chiave universale, un particolare codice binario che permette di entrare in qualsiasi rete informatica, e per trasportarla di nuovo in Agenzia senza farsela rubare, dovendo affrontare alcuni agenti dell'Organizzazione e i vari problemi di una "doppia vita". La storia parte con una sequenza iniziale a dir poco stupenda, che ti ricorda tantissimo quelle scene coi personaggi femminili Marvel, tipo la Gatta Nera che si arrampica su un tetto con l'Uomo Ragno chiedendogli di non guardarle la scollatura.
Poi però arriva il colpo di scena tipico della serie con il solito scambio di ruoli...E all'improvviso Kay-K è un'agente dell'Agenzia. Senza nessuna domanda riguardo ciò che era accaduto nel primo episodio. (ve l'ho già detto che la recensione la trovavate qui?)
A parte ciò, la storia è comunque ben supportata dai disegni stupendi di Mangiatordi, che l'universo ne vuole sempre più.Seconda storia da cui prende il titolo pure il post, Total Reset Button, altra autoconclusiva sempre sceneggiata da Bosco. Che però devo dire di averla trovata migliore della precedente per vari motivi. Prima di tutto, si ricollega con la seconda storia della saga: Felynis, primo direttore dell'Agenzia, sta riacquistando la memoria, come si poteva già intuire da alcune sequenze in Prima della Prima. Doubleduck dovrà raggiungerlo in Egitto per cancellargli nuovamente la memoria, con il procedimento che viene utilizzato per gli agenti che lasciano l'Agenzia. Nella classica trama, con Paperino che dimostra di saper ballare di profilo per partecipare allo spettacolo dell'Aida, ci sono vari tormentoni divertenti, come quello di Gastone, che Paperino incontrerà varie volte durante la storia, e dei nemici interessanti.
Prima di tutto appare per una sola sequenza Gomez, personaggio che più in là si scoprirà essere molto importante e tra i più interessanti nella saga, già solo stilisticamente. Poi è presente un personaggio femminile principale per la trama, Jana Smirnov, che ha pure un bel background e che farebbe piacere rivedere ancora.
Alla fine pure il classico colpo di scena finale dopo la presunta risoluzione del caso riesce a essere plausibile, indi episodio promosso a pieni voti, bello, divertente e coi bei disegni di D'Ippolito, altra scelta azzeccata per la questione grafica della serie.
Poi si arriva al momento della missione: DoubleDuck dovrà guidare un batiscafo, il White deep, al Polo Nord, per poi darlo ad altri agenti che lo porteranno al centro della Terra per cercare di effettuare alcuni esperimenti per regolare la temperatura terrestre, problema molto grande ai giorni nostri. Ovviamente senza far cadere il batiscafo nelle mani dei cattivoni dell'Organizzazione. Doubleduck parte con altri due agenti, indispensabili dal punto di vista della credibilità della storia, ma anche un peso perché "di troppo". Quindi nel giro di poche tavole Paperino li manda via e non se ne parla più, nemmeno quando torna in Agenzia nell'ultimo episodio. Avete presente tutti i bambini nei cartoni animati che sono senza mamma? Ecco, appunto.
A fine episodio cominciano i vari doppi/tripli/quadrupli giochi e le cose si cominciano a fare complicate, ma la storia si prende il tempo di sviluppare il viaggio in varie tappe, con varie vicende diverse, ed è una cosa bella. I due episodi centrali possono sembrare quindi dei filler fatti per allungare un po' il brodo, distogliendo la completa attenzione che c'era prima sull'Organizzazione e sulla talpa presente in Agenzia. Invece riescono a essere molti importanti e non sono neanche male, il primo con alcuni tormentoni divertenti (le triglie e le aringhe) e delle situazioni geniali (i due nerd in difesa delcefalopodus puteolens, famoso per il suo odore), il secondo con un'altra tappa del viaggio con addirittura i pirati.
Nell'ultimo episodio l'attenzione torna sulla presunta talpa dell'Agenzia, ma quando le cose sembrano finite...Arriva una sequenza stupenda. Supportata anche dai disegni di Freccero sempre perfetti, la storia quando sembra essere finita riparte di botto con una scena che colpisce davvero molto e centra bene il bersaglio. E Freccero disegna anche un importante agente dell'Organizzazione in modo molto particolare, con le sembianze di un gatto, che lo rendono interessante anche se mai più rivisto (e con due/tre frasi dette).
In questo modo la storia sembra arrivare a concludersi di nuovo introducendo un altro colpo di scena che, come solito, riesce a ribaltare tutta la storia...E che davvero non aspettavo. Al punto che se sì, anche se non molto credibile, riesce a sorprendere e funziona. In questo modo, il finale sembra chiudere due sottrame: prima di tutto quella riguardo l'Organizzazione e la sua base segreta, che nel finale sembra essere stata debellata, poi quella riguardo il Grande Capo, che chiude la storia lasciandoci con la mandibola a terra. Solo che per saperne di più bisogna aspettare la prossima . Pure per noi, che tocca aspettare il prossimo episodio della grande Rilettura.
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