Da oggi su Topolino, per quattro settimane, potrete leggere il reboot che non è proprio un reboot eccetera eccetera di DoubleDuck, una delle tante identità segrete del povero Paperino, creato da un'idea di Monteduro e sviluppato principalmente da Vitaliano, e protagonista di una propria saga iniziata nel 2008 e pubblicata con frequenza poco regolare sul Topolino in questi anni. Sarebbe troppo semplice recensire la nova storia settimanalmente, quindi perché non farsi una rilettura di tutta la serie con relativa pseudo-recensione/riassuntone? (Però senza gadget estivo in allegato. Vi aspettavate che vi regalavo anche le mutande col disegno di Paperino da assemblare, in cui paradossalmente non si agganciano i pezzi?)
Dicevamo, dicevamo, perché tanto alle domande mi rispondo da solo come i protagonisti di ogni cartone su Rai Yo-Yo, DoubleDuck è una saga, che può quasi essere definito un progetto, di un gruppo di autori, di genere spionistico creata attorno a questa identità segreta di Paperino, ove vi è stato costruito un intero universo di personaggi, con tutte la varie agenzie segrete e gli altri vari agenti. La saga/serie, userò entrambi i termini visto che non ho ancora capito se hanno una differenza, è una specie di mini-ritorno a certe atmosfere di PK, da alcuni punti di vista. Poi capirete man mano, in questi non so quanti episodi per rileggere tutta la saga. Oggi trattiamo delle prime due storie, Double Duck e Prima della Prima, sperando di riuscire davvero a concludere tutto il progetto in questo mese.
Ah, prima di iniziare, una piccola cosa: in concomitanza col "reboot" è cominciata anche tutta la ristampa integrale della saga nella Definitive Collection, che come collana ha i suoi tempi e quindi se volete seguirla finirete più o meno fra 4 anni per avere tutte le storie pubblicate finora. Però come qualità/prezzo e ottima e...Sì, sto cercando proprio un motivo per cui la Panini a Natale debba regalarmi qualcosa.
Con la prima storia, Double Duck (Topolino duemilasettecentotrentacinque-2738, che si fa prima), sfatiamo subito uno dei miti che si creano intorno a questa saga: quando se ne parla si dice spesso che "beh, le prime storie erano migliori, soprattutto dal punto di vista della continuity." A mio parere si sbaglia, perché la prima storia, che apre la saga, funziona nel presentare le diverse situazioni e nel creare dilemmi importanti nel corso della serie, ma come storia in se non è proprio il massimo. Di positivo ha comunque il grande dilemma che mette moto alla storia: i 3 giorni di vuoto di cui Paperino non ricorda nulla. La ricerca della verità riguardo quei tre giorni è uno degli elementi migliori di tutta la serie, quello che apre una lunga sottotrama importante. Peccato che sia una delle uniche, però. Infatti in quei tre giorni il papero era stato un agente segreto e aveva agito una missione importantissima, perdendo poi la memoria, ma l'Agenzia, organizzazione di spionaggio, ha di nuovo bisogno di lui. Paperino verrà introdotto in questa nuova realtà da un personaggio interessante, Kay K, in questa storia davvero emblematica e interessante, addirittura una nemica. Almeno per me, mette davvero una curiosità immane sapere come potrà essere gestita. (SPOILER: fra qualche storia si dimenticheranno della sua natura e gli autori la faranno agire sempre a fianco di Paperino come una dei migliori agenti dell'Agenzia. Ahhh, la memoria a breve termine).
In questa Agenzia talmente segreta da non avere nome vediamo i vari personaggi secondari creati appositamente per la serie, oltre alla già citata Kay K. Quei pochi che possiamo vedere, Jay J, B Black, B Berry, Liz Lago e Gizmo, sono per ora ancora poco caratterizzati, se non per la passione con la liquirizia di Black. Soprattutto Jay J e Gizmo, i due principali, non hanno ancora nessuna caratteristica che li renda simpatici al lettore.
Ma uno dei problemi più grandi è che, terminate le prove l'allenamento per tornare a essere un agente segreto, la prima missione di DoubleDuck contiene un numero esagerato di Sbadabang! Colpo di scena! con relativo spiegone. Davvero, troppi. Al punto che a un certo punto hai la sensazione che gli autori non sappiano proprio come concludere la storia e la cosa diventa ridicola: spie, controspie, contro-controspie, quadrupli giochi e così via finché davvero la cosa non esalta più per nulla. Il tuo amico è in realtà un nemico, e l'amico è il cattivone di turno, o almeno questo viene fatto intendere all'inizio, ma non è vero, era solo un triplo gioco, ognuno rimane nella propria posizione sociale ma oh, quello era un travestimento, in realtà il buono che sembrava cattivo ma in realtà era davvero buono era il travestimento del cattivo e viceversa finché...Dai, avete capito. In caso contrario ve ne elenco un po' qui, di questi colpi di scena/spiegoni consecutivi. Tanto ormai ho capito che non avete paura degli spoiler. (come solito, cliccare per avere le immagini più grandi, ma attenti agli ordigni nemici, che vi può esplodere il PC)
Un altro problema abbastanza grande è che io non ho capito bene quanto tempo passa tra le varie azioni e i vari quattro episodi della serie. Magari questo è un problema mio, però. Dopotutto però la storia può essere lo stesso godibile, con la bella satira di fondo, e d'altronde è per forza di cose utilissima, introducendo tantissimi aspetti e facendoci porre varie domande,che vanno dal "Quanto si sarà ubriacato DoubleDuck in quei tre giorni e quanta vergogna proverà a rivedere altri video di quei momenti?" al "Paperino sceglierà davvero di restare un agente segreto?" passando per i vari "Quand'è che Paperina verrà mollata per Kay K?".
Riguardo invece la parte grafica è tutto ottimo, come in tutta la saga. Quattro episodi per quattro grandi disegnatori, Freccero, Mangiatordi, Mazzarello e D'Ippolito, che creano una bella "grafica" alla serie e tante scene d'azione disegnate benissimo. I colori studiati di Monteduro e lo schema molto libero fanno sentire l'essenza di un piccolo nuovo PK, anche se con ancora vari problemi.
Seconda storia della serie, Prima della Prima. scritta sempre da Vitaliano e disegnata da Cavazzano, rialza un po' la serie dal non ottimo primo episodio mostrandosi una bella storia, semplice e lineare, di 37 pagine (contro le 142 della precedente). La storia si apre con il battibecco tra Paperino e Paperina, tormentone molto presente nella serie perché importante a mostrare la doppia vita di un agente segreto, per poi spostarsi nell'Agenzia e raccontarci altri due elementi importanti per la serie: prima di tutto l'esistenza dell'Organizzazione, una società criminale nemica, poi l'utilità del TRB, Total Reset Button, che cancella la memoria agli agenti che lasciano l'Agenzia e che tornerà spesso. In tutto questo c'è la scelta definitiva di Paperino, in cui l'opportunità e la consapevolezza di essere un importante agente segreto, di sventare piani malefici, di combattere mortali organizzazioni nemiche, di incontrare bei personaggi per rimpiazzare Lyla di cui molti lettori sentivano la mancanza aprendo i sondaggi sui suoi piedi, di rischiare più volte la morte, di dover cercare di non mischiare le due vite...Beh, ecco, tutto ciò si conclude con un "Massì, resto!". Così.
Ma tolto questo unico momento con poco senso, il resto scorre via veloce senza problemi. La missione questa volta lascia anche tanti momenti di comicità, con Paperino che si deve travestire, alla Scala di Milano, da triangolista nell'orchestra di Felino Felynis. Il personaggio è stato il primo direttore dell'Agenzia, che ha subito il TRB, e che ora sembra stia per essere rapito. C'è ancora, come ci sarà per tutta la saga, la consapevolezza che nulla è ciò che sembra, ma senza bisogno di tutti quei ridondanti colpi di scena uno dietro l'altro.
La missione si conclude bene, con tensione ma allo stesso tempo con una trovata divertente (così come è geniale il piano nemico, sempre considerando che parliamo di un fumetto Disney), e come al solito con i fantastici botta e risposta di Fausto Vitaliano. I disegni di Cavazzano sono stupendi come al solito, ma se devo dire una cosa...In progetti del genere, per esempio anche con PK, il tratto di Cavazzano è il meno adatto, quello che fa più "strano" nella sua perfezione.
In definitiva quindi una saga che si apre in modo non ottimo, ma buono. Con tutte le varie identità segrete del personaggio questa può sembrare solo l'ennesima idea evitabile, ma in verità ci riserverà varie sorprese e buone storie. Ottimo nei disegni ma già si nota un po' di confusione nell'organizzazione. I vari dubbi che si creano intorno al personaggio però lasciano sempre parecchia curiosità, compresa la battuta finale riguardo il Grande Capo che, a rileggerla adesso, è una cosa semplicissima da asilo nido ma ai tempi della storia c'eravamo cascati tutti.
E questa prima tappa del viaggio è conclusa, che è finito il carburante (ma questa volta almeno il pulsante stamp è integro). Ci sentiamo a presto con la seconda, magari con una rilettura di più di due storie per accelerare un po', come al solito sempre qui sul blogdidelux, il blog che ogni volta che scrive un post esegue quello che farete voi col walkie talkie, uno solo, che riceverete col Topo in queste quattro settimane. Dai che ci siam capiti, spero. Nel frattempo, se volete rimanere aggiornati sui prossimi episodi della rubrica per rileggere le varie storie e commentarle insieme, qui a fianco c'è il box dei Comunellisti, meglio chiamati Lettori Fissi da chi non coglie le colte citazioni e qui il canale telegram, per ricevere pure la notifica come i siti veri. Noi ci sentiamo a presto, con qualche altro post dalla dubbia utilità per non monopolizzare il blog solo coi paperi in smoking!
Blog col titolo dalla poca fantasia scritto da una delle tante figure che potresti trovare in un qualsiasi paesino al termine dell'universo, in una qualsiasi casa con un qualsiasi fratellino di fianco che rompe perché vuole il pc. Però forse sono il prescelto di qualcosa e noi ancora non lo sappiamo.
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