Ma siamo ancora qui a parlare di una serie a fumetti con Paperino agente segreto? Evidentemente sì, ma dai che siamo quasi arrivati a metà. Qui per gli altri episodi, click obbligatorio.
Partiamo alla velocità della luce con il primo episodio di questa #rilettura (che ormai davvero sta monopolizzando il blog peggio di Guido Martina qualche tempo fa): Cacciatori e Prede, Topolino 2815-2816-2817-2818, con testi di Marco Bosco e disegnatori vari, dall'espressività di D'Ippolito alla perfezione di Freccero passando per gli occhi triangolari di Mazzarello. La storia riparte da dove ci eravamo fermati con la bella Missione Cuore Termico, con la visione da mandibola a terra di questo fantomatico Grande Capo e l'ovvio spiegone su chi sia.Poi però assistiamo all'addio di Jay J, in pensione, e all'arrivo di un nuovo direttore temporaneo e da subito rompiballe, di cui col tempo gli autori si ricorderanno sempre più del rompiballe e sempre meno del temporaneo: Head H. Tra l'altro, ben più vecchio del pensionato Jay J. Con Organizzazione sconfitta (dopo 5 episodi, praticamente), direttori e tipo di missione cambiati, è questa la storia che può quasi sembrare un Reboot (se non fosse che poi torna tutto come prima comunque).
Il nuovo capo sfida i vari agenti dell'Agenzia (quattro, wow) in una simulazione con caccia alla spia. In tutto ciò, Kay K è di nuovo buona, membro effettivo della squadra, senza alcun senso.
La storia in generale non entusiasma, rivelandosi la semplice "caccia al tesoro", con la tipica simulazione che potrebbe avere qualcosa di "reale", in cui come al solito nessuno è chi sembra. Fortunatamente, Bosco lascia a Kay K ancora un minimo di quell'aria misteriosa che non fa perdere quel po' di fascino che le era rimasto, pur non essendo più un personaggio ambiguo che ricordava molto certi personaggi femminili dei fumetti americani.
L'ultimo episodio però porta alla ribalta la situazione. Tra i soliti doppi giochi e complotti vari, ritroviamo Gomez, già visto in Total Reset Button, che, tramite i disegni stupendi di Freccero, ci regala alcune sequenze piene di suspense e azione, addirittura con una tavola che ricorda le atmosfere di Batman:The Killing Joke. Mentre quindi l'avventura si conclude con così tante sorprese da non stupire più, la sottotrama di Gomez giunge ad un finale inaspettato. Certamente il personaggio mi era parso così riuscito da poter funzionare ancora per un po', ma questa conclusione ha un suo perché, mostrandoci quello che nel mondo Disney può essere una sorta di suicidio per nascondere delle informazioni.In definitiva, una storia importante ma che non mi ha entusiasmato, se non nell'ultimo episodio.
Arriviamo poi a Doubleduck: Hong Island, una delle uniche storie sul personaggio scritte da Radice. Non è una storia indispensabile per la saga, non aggiungendo nulla alla trama (se non Gizmo alla lista dei componenti dell'Agenzia traditori-o-forse-no. Oh, ce ne fosse uno completamente buono lì dentro) e non essendo neanche molto bella, con una parte centrale dove un po' si capisce dove si andrà a parare e una parte finale parecchio insicura. Mazzarello abbastanza bravo in certe espressioni "da pazzo", in altre vignette un po' meno.
Ultima puntata della #rilettura, Segreti in bella mostra (Sisti/Cavazzano). Altra autoconclusiva non essenziale per la trama ma tutto sommato un buon episodio. Un plot non male ci porta a Venezia per recuperare l'unica copia esistente al momento di un film di prossima uscita...Contenente alcuni segreti sull'Agenzia! I disegni di Cavazzano sono sempre perfetti nel tratteggiare Venezia (anche la storia dell'Uomo Ragno ambientata lì ha i suoi disegni). La storia scorre bene in tutta la seconda parte d'azione, magari con troppi gadget alla Paperinik, ma non male. L'idea poi per il finale rende la storia ancora più godibile, davvero migliore rispetto alla precedente.
Così giungiamo anche stasera alla fine di questo terzo episodio della rilettura della saga di Doubleduck, pieno di immagini ingombranti e spoiler che non riesco a trattenere. Alla prossima? Sì, alla prossima. Togliamo dal trono Doubleduck, che magari parliamo di qualche serie tv piene morti!
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