Pensavate ci fossimo dimenticati della nuova serie di Ducktales? Se me lo chiedevate ieri, beh, forse la risposta sarebbe stato un imbarazzato sì. Invece oggi rieccoci qui, dopo mesi dall'ultimo articolo al riguardo, a chiacchierare della famiglia di paperi più famosa al mondo. In particolare, trattiamo dal sesto episodio, uscito il...14 Ottobre 2017. Okay, è da ammettere che non sto proprio in pari con la serie.
Ducktales è riuscita a dividere gli spettatori e i fan. Dopo un pilot che era riuscito ad essere amato e apprezzato da quasi tutti, gli episodi successivi avevano avuti alti e bassi, e se a me erano comunque sempre abbastanza piaciuti ho letto di fan che già avevano perso le speranze. Mancava, di base, l'avventura e la figura di Paperone, che era sempre stata di sfondo in storie comiche che approfondivano i personaggi. E' venuto fuori anche un cambio dell'ordine degli episodi rispetto a come erano stati concepiti, per dare maggior spazio all'inizio a queste storie meno avventurose e più legate a Qui, Quo e Qua. In questo episodio 6, The House of the Lucky Gander!, però, abbiamo tutto: avventura, comicità e un bell'approfondimento del carattere dei personaggi, e delle loro relazioni.
Paperone, Paperino, Gaia, Qui, Quo, Qua e Jet sono in viaggio alla ricerca del Grillo d'Oro, quando ricevono una richiesta d'aiuto da Gastone Paperone, il fortunatissimo papero creato da Barks nel 1947, che qui abita in Macaw, una città che non dorme mai. La sua presenza è un gran punto forte dell'episodio: per quanto insopportabile proprio per la sua fortuna, ha una riscrittura che riesce a superare molte storie italiane che avevano appiattito il personaggio. Gastone non fa nulla ottenendo tutto, senza dover sacrificare niente, si vanta sempre della propria fortuna e per il suo troppo orgoglio a volte non riesce chiedere davvero aiuto quando è in difficoltà. Avesse un libro scritto da lui con centinaia di tattiche per potarsi a letto le belle papere e frasi sul possimpipile (dove il possibile e l'impossibile si incontrano), potrebbe benissimo ricordare il geniale Barney Stinson di How I Met Your Mother. Capiremo solo a fine episodio del perché di quella sua richiesta d'aiuto, mentre porta a spasso l'affascinato Qua tra le sue fortune, con un irritato Paperino.
Quando si capisce il reale motivo della richiesta di aiuto ed arriva la vera avventura, è Paperino a diventare il protagonista assoluto. Il personaggio riesce a racchiudere tanti anni di diverse interpretazioni e scritture del personaggio, e mi è piaciuto tantissimo: sfortunato (elemento tipico delle storie italiane), irascibile (caratteristica del personaggio in quelle danesi), debole e frustato, ma determinato, e che non si arrende mai. Anche quando tutta la situazione sembra andare a rotoli. E Paperone? Pur non essendo il protagonista della puntata, riesce in poco a dimostrarsi un ottimo personaggio: ricorda al suo nemico, nel duello finale, come la fortuna, con la persona che è diventato ora, non c'entri quasi nulla. E, pur "lasciando" spazio a Paperino, si rileva furbissimo con un piano che salva la situazione.
La puntata scorre via veloce, con una seconda metà molto ben fatta, una buona morale sulla fortuna e sui giochi d'azzardo, e un finale che sembrava portare a una redenzione: ma così, forse fortunatamente, non è stato. A voler trovare un difetto, c'è l'ormai abusata nei cartoni moderni ironia nei momenti dove dovrebbe lasciar posto a suspance e attesa. Capita, in più punti nel duello finale tra i due cugini, così opposti (e con un legame così ben scritto), di ritrovarsi davanti a frasi dei nipotini che stonano nella situazione di pericolo in cui si trovano.
Un episodio, quindi, davvero buono e che mi ha fatto tornare di nuovo tanta curiosità per questa serie. Dai, che ho visto qualche anteprima e le cose sembrano farsi proprio interessanti. E mi costringeranno pure a dover fare una seconda parte di questo post! Preparatevi quindi, fra non molto, ad altre recensioni di questa serie e ad alcuni approfondimenti che voglio fare per arricchire la rubrica: fortunati o sfortunati che siate, per seguire sempre il blog ed i prossimi post (ho addirittura stilato una piccola programmazione che percorre questa seconda metà dell'estate, e la cosa non succedeva da parecchio) c'è il grande gruppo dei Comunellisti (perché,perché, perché vi ho rivelato il suo significatoooo?) e il canale Telegram. Prima si entra e poi ci si chiede a cosa serva, okay?
Blog col titolo dalla poca fantasia scritto da una delle tante figure che potresti trovare in un qualsiasi paesino al termine dell'universo, in una qualsiasi casa con un qualsiasi fratellino di fianco che rompe perché vuole il pc. Però forse sono il prescelto di qualcosa e noi ancora non lo sappiamo.
giovedì 26 luglio 2018
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