lunedì 12 dicembre 2016

Insulti da paperi antropomorfi (i botta e risposta che neanche quelli nella settimana enigmistica) #2

E alla fine sì, siamo giunti al secondo episodio degli Insulti da paperi antropomorfi (cioè un best of dei deliri di Guido Martina e di tutta quella gente là qui rinominato come i botta e risposta che neanche quelli nella settimana enigmistica)! Come dicevamo la scorsa volta, il topastro con tutti i suoi amici animali soprasviluppati (tranne Pluto, l'unico che meritava) è da sempre nei nostri cuori, in qualsiasi età. E, in barba a quelli che "Topolino è per pimpi!", ecco che solo noi possiamo avere l'onore di rispondere con tutti gli insulti che ci hanno insegnato. Partiamo con la seconda carrellata?

(Ah, giusto, mi dimenticavo di dirlo: come sempre ringrazio tutti i membri del fantastico gruppo dei Ventenni Piangenti di quella fantastica pagina di Ventenni che piangono leggendo la Saga di Paperon de' Paperoni, tutti appassionati come me e tutti pronti a cercare i migliori insulti da pubblicare. Senza di loro questa rubrica non sarebbe esistita, e so che vi fa male vedere la bacheca vuota. O almeno lo spero)
Insulti da paperi antropomorfi
Becchi aerodinamici, insulti a portata di man penne e si esce a far vedere chi comanda.
Che poi la prima vignetta presa da sola è un doppio senso assurdo o sbaglio?
Se non hai le idee per insultare tuo nipote, si ricorre alla letteratura -semicit.  


Diretta, veloce, silenziosa. Dopo anni di allenamento, una tecnica da ninja. 

A volte i ruoli si invertono. Ma quei momenti durano poco, perché qualcosa mi dice che quella padella (che poi, fuori dalla borsa, si mantiene chissà come e soprattutto infilata chissà dove) verrà usata presto.


E' un blog perbene, mica verranno dette certe cose. 

Prima o poi, così come feci su Topolino in: ho sposato una strega, devo fare un post su questa storia. Ogni vignetta è una risata assurda. Cane infedele.


Questa rappresenta l'insulto definitivo. La storia piegata per l'insulto dovuto. Lucrezio Borgio, già son stati mollati a te da una mamma che ora fa il lavoro più antico del mondo (coff coff) chissà dove, mica devi pure drogarli! 

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