Per riassumere il filo conduttore che lega le varie letture: robe un po' impegnative, un po' sopra il limite di tristezza e di pUtenza lacrimog(g)ena, un po' in quelle edizioni per fare i figuroni.
(E tranquilli, il papa è ancora vivo.)
Parto con un bel volumone che praticamente corrisponde a tutti quei perché di sopra: La Vita Inattesa (Rizzoli Lizard). Appena l'ho inquadrato con gli occhi alla mediateca (il paradiso), l'ho preso pur mettendo a fuoco solo il nome di Tito Faraci, e successivamente tutta la bella copertina di Manuele Fior. Il volume è una raccolta di racconti ispirati da testimonianze di malattie condivise tramite Viverla Tutta, rielaborati da Tito Faraci (ha bisogno di presentazioni? IL FIUME DEL TEMPO! TRAUMA!), Alessandro Ferrari (Real Life, tra le altre cose) e Micol Beltramini (che è stata anche l'editor della collana Psycho Pop). Ai disegni c'è davvero tantissimo: Paolo Bacilieri, Massimo Carnevale, Laura Scarpa, Thomas Campi, Vincenzo Filosa, Marco Corona, Giuseppe Palumbo, Tuono Pettinato, Silvia Ziche e Nate Powell. Non mi metto a presentare i disegnatori uno per uno, basta dire che dal punto di vista artistico il volume è stupendo: ogni storia, da quelle disegnate in modo realistico a quelle molto più cartoonesche, da quelle in bianco e nero a quelle realizzate col pennello, è graficamente eccezionale. Per i testi in se, invece, caso vuole che siano state le storie di Tito Faraci a, nel complesso, piacermi meno. Su tutte però, la storia disegnata da Tuono Pettinato resta quella che mi è piaciuta di più (anche se tutti i racconti hanno fatto centro; se il centro sono i lacrimoni interiori. Ma oh, era un albo di storie sul tema della malattia, cosa mi aspettavo?), davvero sorprendente (e scelta azzeccata per il disegnatore).
Dylan Dog 117:La quinta Stagione, trovato in una stupenda bancarella, scintilla insieme ad un incontro che inaspettato è dir poco in una festa paesana di inizio autunno, una di quelle che come piatto forte ha un'esposizione di funghi sempre uguali da anni e anni e in cui, toh, piove pure (ma quest'anno non è stata una pioggia qualsiasi, almeno per me...). E quest'anno mancava pure l'album coi disegni dei bimbi dell'elementari a tema "fungo", sfilza enorme di allusioni inimmaginabili che nessun nanerottolo avrebbe mai pensato (in terza elementare il mio era davvero da Oscar, ma me ne sono accorto solo qualche anno dopo). Per l'occasione ho riletto Golconda (la Quinta Stagione è il suo seguito), apprezzandolo molto più che alla prima lettura. Forse sì, è sul serio un piccolo capolavoro. Qualche ingenuità che certe volte si fanno davvero troppo sentire le ho ritrovate, ma la bellezza di certe sequenze può far chiudere un occhio. Su tutte la scena con l'ombrello...Stupenda. E l'arrivo degli uomini in bombetta resterà per sempre uno dei momenti più epici del mondo di Dylan Dog (per non parlare dell'occhio in tandem). Diversamente posso dire per questo seguito...Non l'ho capito! So bene come scriveva Sclavi e in certe storie il suo metodo funziona benissimo, ma qui...Verso il finale c'è una sequenza di pagine proprio pesanti, in cui sembrava sul serio che non si sapeva dove andare a parare. Mancano, anche se molti degli elementi e dei personaggi del precedente "massacro" vengono qui ripresi, anche tutte quelle scene splatter che rendono Golconda così memorabile, ma non tutto proprio non mi è piaciuto: le storie delle varie "stagioni" sono piccoli gioielli. Su tutte la Storia d'Estate, proprio stupenda: avrebbe fatto un figurone anche da sola, capolavoro di Sclavi tra tristezza e ironia. Però ok, lo ripeto, sarò scemo io ma certi collegamenti proprio non li ho capito. Immaginate se poi l'avessi letto al mare, sotto quel sole di fuoco e con le urla di qualche bambino più scassaballe del Groucho dei peggiori albi. Immaginate.
Altro bel volumone, corposo e pieno di interviste e articoli non poco interessanti è quello dedicato alla famosissima Reginella, tornata ultimamente in una storia di Bruno Enna che ha fatto molto parlare di se (io personalmente non l'ho ancora letta). Conoscevo bene il personaggio per la sua fama ma non avevo mai avuto l'occasione di leggere tutte le sue storie scritte da Cimino e Cavazzano, due tra i nomi più celebri del mondo Disney (ma che ve lo dico a fa'?). E...Che gran personaggio! Sul serio, il rapporto tra Reginella e Paperino è tra le cose più belle mai fatte sul topo. Ma non tutte le storie mi son piaciute lo stesso modo. Paperino e l'avventura sottomarina è semplicemente una storia...Strana. Così come Paperino anche il lettore viene trascinato tra un evento e l'altro e se la storia si conclude davvero in modo naturale e leggero (anche se la trama in se è molto più triste) a fine lettura si sente che manca qualcosa. Ma è proprio la sua particolarità, ed è per questo che mi piace molto (oltre Cavazzano che in quella storia è proprio IMMENSO. Ma proprio tanto tanto). Trovo invece Paperino e il ritorno di Reginella il capolavoro della saga: triste, avvolgente, dolcissima e sceneggiata perfettamente. Di averne, di storie così. Il finale, poi, è semplicemente straziante. Le due storie successive (Paperino e il matrimonio di Reginella, Reginella e la minaccia terrestre) invece le considero semplicemente buone storie, che ricordo più che per il rapporto tra Paperino e Reginella per la caratterizzazione del primo, davvero eccezionale, e per un dialogo con Paperone che reputo stupendo. (Io? Lo dico io dopo tutti quegli articoli su Guido Martina? Sì, e con onore! Perché dover scegliere tra E...Ho fatto anche una scorpacciata di Jacovitti, tra la collana iniziata quest'estate e un altro volume eccezionale trovato alla Memo di Fano (prima o poi ci vado con la tenda e mi accampo lì). C'è proprio bisogno che dica cosa ne penso? (può esistere qualcuno a cui non piace Jacovitti?) Ho pure trovato il soggetto per quei disegnini casuali tra gli spazi del libro in quelle lezioni proprio no, cosa voglio di più?
Sì, più o meno ho fatto. Del resto delle letture, ne parliamo in post più approfonditi, ovviamente dopo a tutto il resto che c'è in lista. Che è tipo come la lista dei debiti di Paperino: c'è da concludere la rubrica dedicata a DoubleDuck (*coof* "ma se avevi detto che per fine Luglio sarebbe stata conclusa?" *coof *), continuare quella su Detective Conan (a proposito, il primo episodio è andato più che bene, ne sono davvero felice) tutti i nuovi episodi di DuckTales, tantissime letture sparse, una rubrica sulle versioni pezzenti dei supereroi Marvel in Giappone, recensioni strambe di un paio di serie anime, un articolo su uno dei villain più epici di sempre, e tante altre follie e stramberie varie. Nella testa c'è tutto, ma riuscire ad organizzare quel tutto certe volte è un no parecchio grande. Tipo quell'articolo sul film ispirato alla Saga di Malaussèene che sogno da fine Luglio. Intanto il film lo devo ancora vedere, ma ci spero ancora. Nel frattempo le solite cose: un click da qualche parte di fianco al post per far parte del fantastico gruppo dei Comunellisti, ingresso libero anche ai non tesserati e alle regine di pianeti lontani (nordeuropa, ricordate?), un altro qui per essere invece nel canale Telegram, di cui un giorno capirò l'utilità (ma quel giorno non è oggi, né lo posso trovare nel calendario di fianco al PC). Per concludere proprio non volevo dirlo, ma la mente che mi spinge al solito "riparti col discorso thickasabrick sul ilblogèsolounpassatempoooo" mi obbliga un po' a concludere così, con la più gran vergogna del blog. Se il post vi è piaciuto, al solito, qui sotto ci sono i pulsanti per condividerlo dove più vi va. Dio vi ha dato i pollici? Spollic...
No, non ce la faccio.
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