Cosa potrebbe avere di speciale un videogioco simile?
All’apparenza niente, eppure…
Sto parlando di Cave Story: uno dei migliori indie games
presenti online, debuttato nel 2004 e creato da un geniaccio giapponese,
chiamato Pixel dagli amici, in 5 anni di lavoro nel solo tempo libero che aveva
mentre non cucinava. Un gioco che io non posso che non consigliarvi!
Parto dal fatto che non sono un esperto di videogiochi, per
nulla. Da piccolo ho giocato a un DS poi basta, non mi sono mai interessato
troppo. Quindi non vi aspettate una recensione tecnicamente nerd, anzi.
Ma scommetto che dopo aver letto queste righe, la maggior parte di voi vorranno scaricarlo e provarlo.
Questo gioco lo trovò mio padre per caso online, quando era uscito da poco, ovviamente gratis come rilasciato e in lingua originale, cioè in giapponese. Ero piccolo, andavo all’asilo e ancora non avevo una camera mia in casa, ma c’era questa stanza piccolina (che poi ricordo ancora benissimo, tutti i muri bianchi, un divano-letto, e una scrivania col pc di mio padre). Questo gioco ci appassionò da subito. Non cercavamo qualcosa di complesso e questo era semplicissimo. Della trama ci importava ben poco essendo anche in giapponese, morivamo sempre allinizio, ma per i semplici comandi e modalità di gioco riprovarci allinfinito finché non si superava il livello era quasi d’obbligo. Così facendo, aspettavo ogni giorno mio padre che tornasse da lavoro per giocarci. Cioè, alla fine ci giocava solo lui, ma io urlavo come un matto “spara lì! Salta! Ammazza quello! Attento che dietro di te c’è quellaltro!” e così via, divertendomi tantissimo. Non lo finimmo mai. Incappammo nel primo finale, chiamato “finale brutto” (ma su questo parleremo dopo) non capendone tutta la poeticità essendo in una lingua a noi sconosciuta (e visto che i dialoghi li saltavamo sempre). Poi provammo a rifarlo in modo diverso, ma il finale standard non riuscimmo mai a completarlo per la sua complessità (che poi non è neanche altissima). Dopo tempo in cui questo gioco lo “dimenticammo”, ecco che ora riesco a riprenderlo in mano, scaricandolo dal sito ufficiale in italiano, e, dopo vari anni, posso godermelo a pieno. Tempo dopo che il gioco è uscito per PC sono state create delle versioni per 3DS e per WII, ma io vi consiglio la versione per PC, gratis e soprattutto la migliore.
Ma scommetto che dopo aver letto queste righe, la maggior parte di voi vorranno scaricarlo e provarlo.
Questo gioco lo trovò mio padre per caso online, quando era uscito da poco, ovviamente gratis come rilasciato e in lingua originale, cioè in giapponese. Ero piccolo, andavo all’asilo e ancora non avevo una camera mia in casa, ma c’era questa stanza piccolina (che poi ricordo ancora benissimo, tutti i muri bianchi, un divano-letto, e una scrivania col pc di mio padre). Questo gioco ci appassionò da subito. Non cercavamo qualcosa di complesso e questo era semplicissimo. Della trama ci importava ben poco essendo anche in giapponese, morivamo sempre allinizio, ma per i semplici comandi e modalità di gioco riprovarci allinfinito finché non si superava il livello era quasi d’obbligo. Così facendo, aspettavo ogni giorno mio padre che tornasse da lavoro per giocarci. Cioè, alla fine ci giocava solo lui, ma io urlavo come un matto “spara lì! Salta! Ammazza quello! Attento che dietro di te c’è quellaltro!” e così via, divertendomi tantissimo. Non lo finimmo mai. Incappammo nel primo finale, chiamato “finale brutto” (ma su questo parleremo dopo) non capendone tutta la poeticità essendo in una lingua a noi sconosciuta (e visto che i dialoghi li saltavamo sempre). Poi provammo a rifarlo in modo diverso, ma il finale standard non riuscimmo mai a completarlo per la sua complessità (che poi non è neanche altissima). Dopo tempo in cui questo gioco lo “dimenticammo”, ecco che ora riesco a riprenderlo in mano, scaricandolo dal sito ufficiale in italiano, e, dopo vari anni, posso godermelo a pieno. Tempo dopo che il gioco è uscito per PC sono state create delle versioni per 3DS e per WII, ma io vi consiglio la versione per PC, gratis e soprattutto la migliore.
1-Trama in generale
per non rovinarvi la bellezza di questo gioco.
No. Verrete trascinati dagli eventi. All’inizio non sai cosa
fare, e fai le uniche cose che puoi fare, entrando poi a far parte di casini
più grandi te e eventi non di poco conto, scoprendo di conseguenza anche la tua
vera storia, fra robot, isole fluttuanti, perdite di memoria, strane creature,
maghi fuori controllo e tanto altro. Tutto comincia per caso, per intenderci.
Piano piano la storia comincerà a prendere forma, con l’arrivo di una ragazzina
che porterà “problemi” ma allo stesso tempo metterà un po’ di luce sui nostri
obbiettivi e quelli degli strani esseri che abbiamo intorno.
In un modo fantastico la storia riesce a essere complessa ma
allo stesso tempo semplice, dove tutto si gioca anche in un “detto/non detto” e
intuizioni vari. Vengono mischiati tanti generi, dal fantascientifico, coi
robot e le guerre che generano, al fantasy, basti pensare alla streghetta e
all’isola volante ove ci si trova, e anche uno stile quasi cartoonesco e
divertente, in alcuni particolari, come il succo di medusa o i classici nemici
porcellini che saltano. E alla fine, qualsiasi piccola scelta potrete fare nel
gioco, tra cui anche quella dell’aprire o no uno dei classici scrigni che si
trovano per strada solo per fare un esempio, tornerà utile. E servirà anche per
far andare le cose in modo un po’ diverso. Salverete il mondo? Scoprirete la
vostra vera storia? Sarete voi a deciderlo.
Il bello del gioco, è che oltre ad una trama molto bella che
si svolge nel momento in cui tu giochi, c’è anche un passato ben strutturato,
che comprenderete andando sempre più avanti nel gioco.
2-Personaggi.
I personaggi. Posso dire la stessa cosa di cui detto sopra,
complessi ma semplicissimi da capire, comprendere e amare. Oltre al
protagonista ci sono i “Mimiga”, di cui quei pochi con un certo spessore che ci
vengono mostrati hanno tutti un carattere ben definito: primi fra tutti il
coraggio di King, che se sgrida sempre i comportamenti altrui è perché vuole
bene al suo popolo e non vorrebbe
perdere più nessun altro (E lo capirete nel modo più triste possibile), e la
povera Toroko, che nella sua debolezza emotiva finirà per entrare in guai più
grandi di lei.
Gli antagonisti sono definiti in un modo spettacolare al
pari dei protagonisti, tranne che per un personaggio che supera tutti, ma di
cui non dico nulla per non rovinarvi la scena più epica del gioco. C’è il Dottore, pronto a creare un esercito e attaccare la “superficie” ma che risulta
essere un po’ un personaggio con caratteristiche minori, che non lo fanno amare
per nulla come cattivo, avendo una psicologia molto poco formata e troppo
classica, ma che troverà il suo perché solo dopo aver sconfitto il “vero”
nemico. Poi ci sono i due aiutanti, la strega, personaggio che si fa ben odiare
ma che ci riserverà non poche sorprese che la rivalutano non poco, e Balrog,
che beh... E’ un mito di personaggio! Graficamente divertentissimo, entra con il
suo urlo di battaglia e spacca tutto...O almeno ci prova! E’ un personaggio che
amerete non poco, vi avverto, soprattutto andando avanti col gioco J
3-Ambientazioni
Le ambientazioni, pur non essendo moltissime sono geniali.
Si parte dal fatto che ci si trova in un’isola fluttuante, che si trova sopra
il pianeta Terra, denominato “superficie”. L’isola è talmente grande che ospita
paesaggi completamente diversi, e noi, tramite la nostra avventura ne dovremmo
visitare alcuni. Come fare? Viaggiare per giorni interi? No. C’è il
teletrasportatore! Tramite questo oggetto situato in una casa nel villaggio
iniziale, potrete andare in qualsiasi punto dell’isola dotato di un altro teletrasportatore apposto. O quasi, perché
noi ne visiteremo solo alcuni, quelli che servono a noi. Del resto dell’isola
non vediamo niente se non questi tre o quattro posti completamente diversi,
senza sapere nemmeno come possano congiungersi tra loro. Ma queste piccole cose
passano anche in secondo piano mentre giochi, diventando un difettuccio da
niente.
Abbiamo oltre al villaggio il corridoio delle uova, lungo
corridoio dove si trovano tante uova di drago appartenenti a tante persone
diverse, in attesa della schiusura, poi Grasstown, in una città abbastanza buia
e piena di erba alta, la Zona di Sabbia, il Labirinto usato come discarica
(anche umana) dell’isola, la Piantagione, le fantastiche Mura esterne e altre.
Tutte ambientazioni semplici, ma uniche e divertenti.
4- Gameplay
E niente, mi ritrovo sempre a dire le stesse cose. Semplice.
Efficace. Soprattutto per chi ha giocato a pochi videogiochi e non è un esperto
del genere. Soprattutto per chi a questo gioco ci vuole giocare nel tempo
libero, che spesso è poco. Ed è probabilmente questo il pubblico a cui si vuole
rivolgere Pixel.
Le 4 freccette. Il pulsante per il salto, quello per
sparare, quello per cambiare arma, quello per la borsa e quello per la mappa.
Fine. Che volete di più? Uno scorrimento laterale usato con fantasia? C’è anche
quello in una boss-battle sott’acqua!
Ecco. Vi scrivo ascoltando la versione col piano di
Moonsong, la migliore ost del gioco. Ascoltandole tutte, prese da sole, sembra
quasi impossibile che un cuoco giapponese, nel tempo libero, abbia creato anche
queste fantastiche melodie. Il gioco, già di per se fantastico, viene
accompagnato sempre da musiche diverse, che rispecchiano ciò che succede al
momento o presentano nuove ambientazioni. Sono tutte musiche geniali, da quelle
piccole per alcuni dialoghi o alcune apparizioni, alle lunghe ost che
accompagnano scenari lunghi in cui giochiamo andando sempre più avanti, fino a
quelle dedicate ai boss.
Tutte funzionano appieno, forse perdono un po’ nel fatto
che sono tutte suonate al computer, ma se per esempio le provate a suonare col
pianoforte, noterete quanto siano tutte bellissime.
Qui vi faccio sentire le migliori per ordine in cui le
incontrate (la fantastica sigla, suonata al pianoforte ve l’ho già fatta
sentire sopra)
A) Misteriosa. Qualcosa di grosso sta per succedere. Cosa?
B) Boss. Bello tosto e bello importante. Perché durante il
combattimento non aggiungerci una ost che più epica non si può?
C)La migliore. Paradisiaca. Qui la versione al pianoforte
suonata egregiamente.
D) Una ost che sfortunatamente non tutti riuscirete a
sentire. Adrenalina pura nel terreno sacro, anche chiamato.. Inferno! Di questa
vanno sentite tutte le versioni, dalla normale, a quella con la chitarra
elettrica fino al pianoforte.
6-Rigiocabilità e i diversi finali.
Come già detto, ogni piccola scelta porterà a qualcosa di
diverso. Anche la più piccola, che all’inizio sembrerà inutile, porterà a
grandi aiuti, così come qualsiasi cosa non avrete subito per vostra scelta, vi
verrà ripagata più in là in meglio. Così facendo, completare tutto il gioco in
una sola volta è impossibile, perché oltre ad esserci vari finali, ci sono vari
modi per raggiungere quel determinato finale e vari modi nel farlo. Penso che
giocando la prima volta tutti facciano alcuni errori (che poi non sono neanche
tanto degli errori) che portano alla fine a ritrovarsi nel “finale brutto”. Che
poi brutto non è. Viene chiamato così
perché beh, la storia “non finisce” in uno certo senso. Ma è il finale più
umano che ci possa essere. C’è una poetica di fondo, non tutti sono degli eroi
alla fine, e c’è un momento dove devi capire che come sei entrato per caso in
qualcosa più grande di te, puoi anche uscirne allo stesso modo… A quel punto
qualsiasi persona, stupita da questo finale, rifarà il gioco dall'ultimo salvataggio
rispondendo “no” a Kazuma, per vedere se le cose riescono a cambiare. E in
questo modo si poteva andare avanti! Ed ecco che così si raggiunge il finale..
Dove beh, ce l’hai fatta. Hai ricostruito la tua storia, tutti i nodi sono
tornati al pettine, tutti i dubbi svelati. E tutti vissero felici e contenti,
compreso il giocatore che si divertirà non poco a vedere che fine fanno tutti i
personaggi nei fantastici titoli di coda. O quasi.
Penso che nessuno avrebbe mai pensato che alla fine, proprio
quando credevi di aver finito tutto in realtà si celi qualcos’altro. Ed è
qualcosa che è molto difficile poter riuscire ad ottenere la prima volta che
giochi.
Esiste infatti un terzo finale. Stupendo. Sarete voi a decidere se farlo o no, ma soprattutto sarete voi a poterlo fare o no secondo alcune scelte nel corso del gioco. E quindi via a rigiocarlo tutto nei minimi dettagli, per scoprire un livello difficilissimo ma allo stesso tempo stupendo. Bisognerà fare tutto nei minimi dettagli per avere alla fine tutto al meglio, e così, finito il gioco… Troverai una sorpresa. Un livello a tempo, da provare tantissime volte, cercando prima di completarlo, scoprendo il finale migliore del gioco, e poi di completarlo di nuovo il prima possibile, per sbloccare tantissime novità.
Esiste infatti un terzo finale. Stupendo. Sarete voi a decidere se farlo o no, ma soprattutto sarete voi a poterlo fare o no secondo alcune scelte nel corso del gioco. E quindi via a rigiocarlo tutto nei minimi dettagli, per scoprire un livello difficilissimo ma allo stesso tempo stupendo. Bisognerà fare tutto nei minimi dettagli per avere alla fine tutto al meglio, e così, finito il gioco… Troverai una sorpresa. Un livello a tempo, da provare tantissime volte, cercando prima di completarlo, scoprendo il finale migliore del gioco, e poi di completarlo di nuovo il prima possibile, per sbloccare tantissime novità.
E non esistono solo diversi finali. Potrete giocare ognuno
di questi finali in modo diverso,con armi diversi o dialoghi e comprimari
diversi! Potrete scoprire altri pezzi della propria storia grazie ad un
personaggio all’apparenza inutile, avere nuove armi e lasciarne vecchie,
scoprire diversi modi per volare ancora più in alto facendo scelte diverse, e
così via. Tantissime cose che rendono questo gioco ancor più stupendo e
permette di giocarci tantissime volte, ogni volta provando qualcosa di diverso
nel tentativo di finirlo con un’arma più forte o con un personaggio salvato in
più.
Vi faccio un esempio senza scendere troppo nei particolari.
L’arma che vi sembrerà più utile all’inizio, andando avanti col gioco risulterà
sempre più debole. Infatti, arrivati ad un certo punto avrete la possibilità di
scambiarla, e continuare quel livello in modo molto più semplice, potendo
creare strategie di non poco conto grazie ad essa. Penso che tutti la prima
volta l’abbiano scambiata, ma se non lo fate, resistendo a quel difficile
livello senza di essa (cosa mooolto complessa), potrete qualche tempo dopo
migliorarla e renderla l’arma con più danni del gioco. Figo eh? E ci sono altri
tantissimi esempi!
Conclusione.
Cave Story è un gioco stupendo, che riesce a intrattenere
davvero molto bene, grazie ad una trama per nulla banale, e ad una modalità di
gioco e gameplay perfetti nella loro semplicità. Gioco consigliatissimo per chi
non ha molto tempo libero per giocare, e per chi invece non si interessa a
questi giochi “nuovi” usciti per le nuove console come PS4 o XBOX. Difficile
sempre più ma mai in modo esagerato, riuscirà a prendervi non poco. Un gioco
che io, grande lettore ma non grande giocatore, ho amato fino alla fine.
Se questo mio articolo (tra i più lunghi e tra i più "seri) vi è piaciuto, scaricate il gioco, nel sito ufficiale, dove oltre che un download velocissimo e gratis, troverete anche tante cose
extra che vi saranno utili una volta finito il gioco,come salvataggi truccati,
le musiche, programmi per modificare il gioco e cose varie, che vi faranno
passare altro tempo anche dopo aver completato la storia principale. Una volta
che ci avete giocato, ditemi con un commentino se il gioco vi è piaciuto e se è stato un consiglio gradito, e ditelo anche ad altri, sarete tutti molto utili!
Penso di aver detto tutto su questo videogioco, il
consiglio/recensione finisce qui, alla prossima!
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