lunedì 28 giugno 2021

Il nuovo Capitan America, nei fumetti

Aprile di, beh, 3 anni fa. Quando in Avengers-Infiniy War è iniziata la parte in cui i nostri cari supereroi cominciavano a svanire per lo schiocco di Thanos, in sala era tutto un noo! Bucky! Pantera nera! Prendetevi il procione, non Groot :(. Arrivato il turno di Peter Parker i pop corn già galleggiavano nei loro cestini su una discreta quantità di lacrime e le fangirl di Holland erano a tanto così dal ricevere un TSO. Notai subito la mancanza di particolari reazioni per Falcon (Sam Wilson) e per la sua "dissolvenza in uscita" in stile canzone pop anni '80. Un salto e siamo di nuovo nel presente, a qualche settimana (anzi, a molte settimane, abbastanza da essere quasi uscita la terza puntata di Loki, per via della mia lentezza e di qualche evidente problema nella linea temporale) dalla conclusione, coi suoi alti e bassi, di The Falcon and the Winter Soldier, miniserie in 6 puntate in esclusiva su Disney+ che ha il compito di approfondire il tema dell'eredità di Captain America. La mia domanda durante la visione dei primi episodi era "ma Sam Wilson è una palla di tale dimensioni anche nei fumetti?". Scopriamolo insieme, dopo la sigla. (sì, dopo le cose migliorano, ma è un altro discorso)

Sam Wilson prende il posto di Captain America in un ciclo recente e ben lodato dalla critica, che inizia in All-New Captain America #1 (Capitan America  #61, giugno 2015) quando Steve Rogers sembra invecchiare precocemente dopo aver perso gli effetti del siero ed aver smesso di truccarsi. Lo sceneggiatore Rick Remender, per questi primi 6 numeri della serie, decide di farci entrare direttamente nel vivo dell'azione con una storia tutti pugni ed esplosioni contro l'Hydra capitanata da Zemo, senza cappotto elegante per esigenze di combattimento. Il tempo per approfondire il personaggio, in pratica, non c'è: l'introspezione è limitata ai flashback che aprono ogni capitolo riempite con le abusatissime didascalie che svelano i pensieri e le origini del nostro eroe. Eroe che quasi sembra avere come unico difetto quello di essere troppo sincero e onesto - come certe ragazze nella bio di instagram.

Falcon marvel

La storia scorre bene, merito anche dei dinamici disegni d Stuart Immonen e dei tanti villain da malmenare -non solo Zemo ma anche Madame Hydra, Batroc, Crossbones- nonostante più volte scivoli decisamente su qualche ingenuità nei capitoli finali, mozzando completamente qualunque possibile risvolto più drammatico sul tema della famiglia, che era stato decisivo nei flashback del protagonista.

Falcon marvel

Le cose cambiano e si fanno a mio parere decisamente più interessanti ed originali nei 24 numeri scritti da Nick Spencer. La sua è un'ottima intuizione: inserire il nuovo capitano in un contesto moderno, politico, renderlo un personaggio vivo e tridimensionale proprio nel modo con cui sceglie di relazionarsi con un'America sempre più spaccata in due, decisa a non accettarlo nel suo ruolo. L'idea funziona, e i primi numeri (chiamati, non a caso, Not my captain america) del ciclo sono eccezionali, sia per la scrittura che per i disegni e i colori di Daniel Acuña. Sam Wilson non è più un personaggio impeccabile e perfettino, anzi, commette una lunghissima serie di passi falsi, ma le sue motivazioni sono sempre chiare e la sceneggiatura sa bene come mostrare tutte le sfumature dietro ogni decisione. Sin da subito Sam si rende conto di quanto la sua figura sia contraddittoria: perché prendere a cazzotti i criminali, perché sventare i crimini, se poi ci sono dei chiari problemi alla base nella politica, nella società? Perché non combattere il Male dalle sue radici? Il nuovo Captain America arriva così ad esporsi politicamente, a prendere pubblicamente una netta posizione, a mostrare le sue idee per migliorare il Paese: non è affatto un eroe fuori dal tempo, un uomo rimasto congelato per decenni e che ora scopre che si possono organizzare appuntamenti romantici online, senza ancora sapere di dover diffidare da chi ha la foto profilo con un personaggio di un'anime. E proprio per questo dovrà anche scontrarsi ideologicamente con Steve Rogers, che gli ricorda quanto Cap, come simbolo, deve unire, non dividere, da sempre apolitico. Perché poi nei social ci mettono un attimo a fare una shitstorm sul tuo profilo per chiamarti capitan comunista. 

Falcon marvel

Non c'è mai un attimo di pausa nella nuova vita del nostro Sam Wilson: la saga offre una vera e propria carrellata di ottimi villain e combattimenti, sempre coinvolgenti ed interessanti. Spencer, senza usare toni paternalistici, nasconde sempre dietro ad ogni scontro un tema d'attualità, dall'immigrazione illegale alla polizia predittiva, passando persino per il revenge porn ai danni delle supereroine o per il leggendario "capitalismo etico". Immerso così nel mondo moderno, sempre in conflitto con sé stesso nel tentativo di fare la cosa giusta per il Paese, Sam è tutt'altro che un personaggio noioso, anche nei suoi momenti più quotidiani, grazie a dei simpatici comprimari. 

Falcon marvel

Arriviamo al temibile però: in neanche due anni di pubblicazione questo ciclo di storie è interrotto da ben tre crossover, tre ipermegagalittici eventi e momenti "epocali" della Marvel. O almeno, noiosi in modo epocale. Quelle grandi storie che si diramano in tutte le testate, che costringono i più disparati personaggi ad incontrarsi, salutarsi, darsi un paio di cazzotti, perdonarsi e agire insieme contro una nuova minaccia, quei sogni di ogni bambino che sputacchia vari push e pam giocando coi pupazzetti, costretti però a ripetersi su se stessi una volta all'anno per ragioni commerciali. Poiché coinvolgono in più momenti il personaggio di Captain America/Sam Wilson, questi tre crossover (Standoff, Civil War II, Secret Empire) spezzano continuamente il ritmo della storyline principale, a volte proprio sul più bello. Avengers:Standoff dona nuova giovinezza a Steve Rogers, rendendolo di nuovo un supereroe, prima che lo scontro ideologico tra i due cap potesse raggiungere i suoi picchi, e risulta nelle sue motivazioni abbastanza sciocco, con una Maria Hill ai limiti della decenza umana. Civil War II ha un inizio non originale ma almeno interessante, per poi mandare all'aria tutto nel tentativo di trovare una motivazione per far picchiare tra loro i personaggi. Ah, poi c'è la storia di Steve Rogers, il supereroe patriottico di sempre, quello che se ti vede per strada ti chiama figliuolo che, sopresona delle sorpresone, saluta gli amici con Heil, si fa crescere degli strani baffettini squadrati, ha il Mein Kampf sul comodino, beh, è parte degli Hydra da un sacco di tempo. 

Ovviamente, la serie uscita su Disney+ trova tanti punti di contatto con queste storie, che sono state sicuramente una grande fonte di ispirazione. Il tema razziale non viene inserito nello stesso modo, non ha caratteri così politici, ma si insinua in vari momenti, fino ad "esplodere" nel quinto episodio, probabilmente il migliore, e nel discorso di Isaia. Il nuovo Captain America non deve -ancora, perché sono spunti che potranno ben essere utilizzati per future storie- scontrarsi con l'opinione pubblica, con gli insulti sui social o con l'opposizione di alcune fazioni politiche, ma la sua è una generale lotta con le istituzioni e il governo, incapace di capire le motivazioni di tanti problemi sociali. Il costume regalato dagli amici wakandiani e sfoggiato nel buio pesto della battaglia finale ricalca perfettamente la controparte fumettistica ed è, a momenti alterni, sia un'assurda figata, soprattutto per le possibilità che crea nelle scene d'azione, sia un carnevalesco sponsor del dentifricio Aquafresh o un sincero omaggio al caro Frozone e al suo YOU TELL ME WHERE MY SUIT IS, WOMAN! (ma fossi in lui non lo direi alle Dora Milaje). 

Falcon marvel
Questo, più o meno, è quanto. Il ciclo di storie di Spencer, se siete di quelli che scrollano direttamente al paragrafo finale, è a mio parere un'ottima e appassionante lettura per conoscere il personaggio in una delle sue migliori interpretazioni, ed è in grado di farvi vedere con occhio diverso anche la sua controparte cinematografica e televisiva, soprattutto quando sfiora le stesse tematiche: la serie andata in onda su Disney+ sembra quasi così acquisire una diversa profondità. Se il post vi è piaciuto e ne volete ancora, i pulsanti sono gli stessi da una vita: qui per il canale Telegram, così da ricevere un messaggino quando pubblico qualcosa e qui per seguirmi in nuove inaspettate avventure; Soprattutto, c'è un bel pulsantino da qualche parte sulla destra per entrare a far parte dei Comunellisti, i lettori fissi del blog - accesso consentito anche ai tizi con le ali, a chi di notte non dorme ma combatte il crimine per difendere gli USA, persino ai soldati invernali o estivi che siano.
Ma non ai razzisti. 
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1 commento:

  1. Un Capitan America nero?
    Certo, non avete mai visto Mezzoggiorno E Mezzo di Fuoco?

    Citazioni sceme a parte, in effetti sembra davvero la mascotte di un dentifricio con l'ultimo costume... poi sarà che a me non piacciono proprio quelli pieni di dettagli, preferisco quelli semplici di una volta (e infatti schifo tutti quelli dei film).

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