mercoledì 12 settembre 2018

Topolino e il dollaro dell'imperatore [Guest Post dal Bazar di Riky]

E rieccoci qui, in questo periodo di pre-inizio della scuola dove sto sì scrivendo molto tra nuovi post, rubriche e recensioni (e qualcosa in particolare che non vedrete in questo blog ma in lidi più seri, di quelli dove fanno anche l'animazione e ti offrono l'anguria a ferragosto), ma dove tra una cosa e l'altra questo triangolino di strambo web non sta vedendo alcun nuovo articolo. Ed in più, si cominciano ad avere i primi assaggi che della routine che da, argh, dopodomani sarà insindacabile. Arriva però, con musichetta da colonna sonora nei momenti toccanti e inquadratura cinematografica, Riky dal suo Bazar (chiuso, compianto e rimpiazzato da un altro bazar con più calcio e meno "bell'articolo, ciaociao passa anche da me") a donarmi uno di quei suoi post scritti e non pubblicati: una bella recensione di una storia di Topolino che ho avuto modo in questi giorni, spinto dalla curiosità, di recuperare anche io (e confermo, è davvero bella e interessante per il tema trattato). Lascio la parola a lui, che a differenza mia non era in bagno mentre qualche divinità donava il potere della sintesi. E sì, se ve lo state chiedendo, questo è un post tappabuchi, ma di qualità.
Storia pubblicata su Topolino 3074 dell'ottobre 2014, a firma Francesco Artibani e disegnata da Alessandro Perina, "Topolino e il dollaro dell'imperatore" è una delle migliori storie della serie “viaggi nel tempo”. Come spesso accade, abbiamo riferimento a personaggi che hanno realmente segnato la storia. Nella fattispecie Joshua Norton, alias Norton I, il primo imperatore degli Stati Uniti.
La wikipedia ci spiega che Norton "è stato un imprenditore statunitense autoproclamatosi, con il nome di Norton I, imperatore degli Stati Uniti d'America e protettore del Messico". Imprenditore emigrato a San Francisco che fu "vittima" di una speculazione finanziaria sbagliata, finì in rovina, ma un giorno decise di scrivere una lettera di protesta contro il sistema politico e giudiziario statunitense, proclamandosi imperatore degli Stati Uniti. Il giornale locale, il San Francisco Bullettin, decise di schernirlo e di dedicargli un articolo sulle proprie pagine. Quell'articolo ebbe l'effetto contrario. In pratica i suoi concittadini rimasero colpiti da quella storia e iniziarono a trattarlo come un imperatore.
Norton era un tipo affetto da disturbi mentali, ma anche estremamente colto. E le sue idee colpivano il popolo.
Nella storia di Topolino, ambientata nel 1870 circa, c'è tutto: il riferimento alle banconote che Norton stampava con la propria effige, il popolo che gli offriva da mangiare e i mezzi pubblici gratis, i proclami per la costruzione di un ponte di San Francisco (e in effetti la sua profezia si è avverata!), il bastone con l'impugnatura da sciabola che l'imperatore portava sempre con sé.
Ma qual è la carta vincente di questa storia? Semplice, l'affinità tra Norton e Pippo. Due "pazzi" visionari che con la loro visione del mondo sono però molto più giusti di tutti gli altri.
A un certo punto Norton, entrato in possesso legittimamente di un carico d'oro, afferma di voler donare questo tesoro ai cittadini e naturalmente di voler costruire il ponte sulla baia. "La capitale dell'impero sarà la città più bella del mondo! L'America mi ha accolto con generosità e voglio ricambiarla. Costruirò strade, scuole e una ferrovia per unire tutto il paese. E darò una casa e un lavoro a chi ne ha bisogno".
Arriva poi il dialogo più profondo, lo scambio di battute con Pippo più intenso sull'uguaglianza, sul rispetto di ogni razza e della pace.
Il rapporto tra l'imperatore e Pippo, così simili, è impreziosito anche dall'atteggiamento che i due hanno verso Topolino, che, da solito perfettino, viene invece trattato..come un imbecille.
La storia "Topolino e il dollaro dell'imperatore", dunque, non è solo splendidi dialoghi e un humor intelligente, è anche tanta avventura; valorosi “companeros” che lottano per l'indipendenza del Messico, un crudele governatore, inganni e inseguimenti, con tanti canoni dell'epopea western che vengono valorizzati dalla splendida sceneggiatura di Artibani e dagli splendidi disegni di Perina.

Il finale regala veramente una piccola grande emozione: Topolino, che per tutta la storia ha considerato Norton alla stregua di Pippo, cioé come un simpatico tontolone visionario (tanto più che in una circostanza lo fa arrabbiare chiamandolo per cognome, senza l'appellativo di Imperatore o Maestà), alla fine ha compreso l'importanza di Joshua all'interno della comunità.
Parole dette non da un cittadino di San Francisco, ma da un cittadino del futuro che conosce la storia. E sa che non c'è stato davvero un imperatore degli Usa, all'infuori del grande Norton,

Riccardo Giannini, imperatore della Blogosfera. 
(okay, scusate, ma non ce la facevo proprio a lasciare intatto l'articolo)

2 commenti:

  1. Riposto i ringraziamenti per aver pubblicato il mio guest post <3

    RispondiElimina