lunedì 13 agosto 2018

Geekoni Film Festival-La Guerra dei bottoni (recensito fra 25 anni)

Benvenuti all'undicesimo appuntamento del Geekoni Film Festival, progetto estivo della Geek League per parlare di film "di ragazzi", tra tanti ricordi e vari "ma come faceva a piacermi?". Il qui presente però, con la solita sbadataggine, dopo aver dato l'okay al boss si è reso conto che, tolti i classici (di cui l'Hipsterdistogran[HOMISS] vieta di parlare)...Non ha mai visto questo tipo di film! Nella fretta della scelta (bisognava fare lo stupendo calendario che vedrete più in basso) ho visto il primo film che mi è stato consigliato al riguardo, e considerando che sono ancora nel giustissimo target e che non posso fare il nostalgico con gli aneddoti e i ricordi, ecco a voi una recensione di La Guerra dei Bottoni, immaginando di scriverla fra 25 anni.
Ed ecco, ragazzi, questa non è la storia di come ho conosciuto vostra madre ma di come me la sono cavata per un soffio e non sono stato cacciato a calci dalla League. (obbligatoriamente da leggere con la voce di Marco Pagani).
Era l'estate del 2018, la stavo passando con un gran sorriso, e faceva un caldo bestiale, soprattutto nella casa in campagna dai nonni dove l'ho visto, nell'unica settimana estiva poco movimentata e piena di riposo e parenti. Col caldo che faceva era ovvio che la voglia di andare al cinema era pari a zero, ed infatti questo film l'ho visto...Avete presente quei rumori che sentite a volte nella soffitta? Non nascondo nessun vostro fratello pazzo come forse avete creduto, ma si tratta del mio vecchio tablet epilettico nello scatolone delle vecchie cianfrusaglie. Compagno inseparabile per i post di quel vecchio blog che voi usate per ricattarmi, almeno finché non ho ricevuto uno stupendo PC portatile, meno comodo da portare in giro ma con meno problemi di improvvise vibrazioni e scritte che appaiono da sole.
La guerra dei bottoni è un film del 2011 diretto da Christophe Barratier, remake dell'omonimo datato 1962. Il film si ispira liberamente al romanzo più famoso di Luis Perguad, La guerra dei bottoni: romanzo del mio dodicesimo anno, in parte autobiografico. E' un film ambientato nella provincia francese (senza che me lo chiedete, ovviamente l'odio generale verso i francesi c'era anche 25 anni fa!), nei piccoli villaggi di Longeverne e Verlons, durante la Seconda Guerra Mondiale. Protagonisti del film però non sono gli adulti né i soldati ma i ragazzi dei due villaggi, sempre in lotta fra loro, con l'obiettivo di ottenere più bottoni possibile (lasciando tornare i ragazzi fatti prigionieri con i pantaloni che non si tengono su).
Il film scorre bene e, partendo dalla lotta e dalla eterna battaglie dei ragazzi tra le due bande comincia a trattare molti altri temi cari a qualunque adolescente: la ribellione verso i genitori, la scuola, la creazione di un gruppo in cui si instaura un rapporto di fratellanza, l'amore e la guerra, anche se tutto mai in  modo pesante ma sempre visto con gli occhi e le priorità di un ragazzino. Sapete ragazzi, certe pellicole (e non ridete a questa parola, ingrati!), seguono tutte uno stesso canovaccio e schema per essere adatte alle famiglia per intero, ma non per questo non sono godibili. Certo, forse a vederlo adesso potrebbe non piacermi molto e si potrebbe non guadagnare quelle tre teste pelate del tipo che strappa i biglietti al cinema e mezzo su cinque, ma come ambientazioni e costumi si tratta di un film davvero buono, e anche i volti dati ai personaggi sono tutti molto convincenti (a proposito, l'unico personaggio che sembra proprio scassaballe sembra il bambino, ma credo sia colpa del doppiaggio italiano). Pur andando a toccare il tema del nazismo e della persecuzione degli ebrei il finale non è triste come ci si potrebbe aspettare, ma lascia nel momento della separazione una sensazione di speranza, e tutto sommato si lascia davvero ben vedere.
E dai, non continuate a ridere! Si vede proprio che il tono da recensore professionale non mi riesce...
Ma tornando al perché questo film rappresento un bel ricordo: mi rimanda ai mesi estivi del 2018, visto nella sua settimana meno dinamica e con tutto il parentame vario, ma soprattutto con troppe, troppe, mangiate. La sera quando si restava l'unico sveglio perché dai, si sa come funziona l'orologio biologico arrivati ad una certa. Tutte le altre settimane invece sono state piene di gelati, viaggi in autobus, risate, libri e...Dai, non vi annoio ancora, potrete benissimo leggere tutto il riassunto di quei bei mesi continuando a rovistare nei vecchi post del mio blog, come fate al solito per trovare miei punti deboli o post abbastanza ridicoli; lo troverete nel settembre di quello stesso anno, pieno di foto. Niente battute sulle camicie, però. E comunque, se è stato IL film di quell'estate, è forse anche perché a battere La prima notte del giudizio ci voleva poco (ma devo dire che anche quel film mi rimanda a una storie divertente da raccontare: quella della ricerca di un locale dove mangiare all'uscita dal cinema, era molto tardi e non c'era nessuno in giro, e della voce automatica del distributore dell'acqua che ci fece prendere un colpo. Prima o poi ve la racconto per bene, ma ha più colpi di scena questa storia che quel film).
Ed ecco, ragazzi, questo film rappresenta come abbia rischiato di essere mandato al rogo dagli altri membri della cUmpagnia, con tutti i malsani metodi imparati da qualunque film anni '80/'90, e di come mi sono salvato davvero per pochissimo. Almeno, quella volta.
Cosa, manca una lezione in questa storia? Ma è ovvio, bisogna essere sicuri di riuscire a parlare di un argomento prima di dare l'okay ad un gruppo, e ci sarebbe bisogno di prepararseli con grande anticipo i post su Blogg...Okay, mi state per chiedere di cosa stia parlando. Ottimo.

E con questo, forse, è tutto. L'idea di immaginare di scriverlo nel futuro mi ha fatto divertire parecchio ed era l'unico modo per far funzionare un po' questo tipo di post. Ma ecco a voi, qui sotto, l'elenco di tutti gli altri articoli di questo progetto usciti finora (ovviamente tutti fatti meglio del mio e pubblicati in tempo senza imprevisti):
La spina del diavolo
Super 8
Piramide di paura
Karate Kid - Per vincere domani
Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi
Labyrinth - Dove tutto è possibile
Scuola di mostri
Lost Boys - Ragazzi perduti
Giochi stellari

Adesso, come probabilmente avrete intuito, sono nella settimana in cui il blog è chiuso per ferie (tralasciando appunto questo post). Quella settimana in cui le idee sono tante ma in ogni sito internet si sentono tante cicale e si vedono palle di fieno rotolare ovunque. Qui, in modo particolare.
Ciauz!

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