mercoledì 4 luglio 2018

300, Chanbara, Honky Tonk Samurai, e altre letture estive di un certo spessore

L'anno scorso, sempre nel mese di Luglio, avevo scritto un post su quelle letture leggere e solari da gustarsi sotto l'ombrellone, di quelle che non impegnano, occupano poco spazio nei borsoni pieni di antichi cruciverba ancora da completare e tartarughe ninja mozze passate al Delux jr, o che si comprano dal vecchietto con l'edicola sul mare che ha gli scatoloni pieni di fumetti vecchi. Oggi qualcosa è cambiato, sono quasi tutte letture cominciate nel tratto dell'autobus cittàconlafighissimamediateca-paesello e un po' più impegnative, in un livello estivo intermedio in quella scala che va da volantino con le offerte del supermercato a Providence di Alan Moore, ma la passione resta sempre quella.
Certo, un po' ci si vergogna a dire di aver letto 300 solo ora, a 30 anni dall'uscita, ma era in lista da sempre, da quando ho visto per la prima volta l'edizione di questa bellissima storia. 23x30, un romanzo a fumetti che a prima vista sembra una raccolta di script da un film. Sulla storia c'è poco da dire, la conosciamo tutti: una versione romanzata, cruda e psicologica in vari punti, della battaglia delle Termopili, dei 300 di Leonida contro un esercito enorme e feroce come quello persiano. Una storia su ciò che può provare il capo di un esercito nel sapere di non tornare, nel dover sfidare le leggi del proprio Paese, nel dimostrare ciò che è un vero spartano. Dialoghi e a mio parere mai pesanti, e tante, tante didascalie per i pensieri di Leonida in prima persona (tecnica oramai usata sempre e ovunque allo sfinimento, ma al tempo inedita). I disegni, sempre di Frank Miller, sono perfetti per una storia simile così come sarebbero dannatamente inadatti per altre: è uno stile molto particolare, qui usati nella loro storia giusta, che quindi gli da risalto. I colori di Lynn Varley poi fanno il resto e aggiungono molto all'atmosfera di tutta la lettura.
Lo ammetto, a me il personaggio che Recchioni si è creato spesso non piace. E' normale, siamo nel 2018, i fumetti hanno cambiato nome e gli autori non sono più figure misteriose dietro le storie, ma personaggi pubblici, grazie ai social. Recchioni però, è stato a volte uno di quei personaggi che sembrava tentassero di allontanarmi dalle sue storie. Cosa che però, ovviamente e per fortuna, non è avvenuta (e no, qui l'hipsterdistogran[OMISS] non c'entra, storie di mancata simpatia che possono capitare, con internet). Chanbara: la Via del samurai è un volumone della Bao esteticamente bellissimo, contenente due storie scritte da Roberto Recchioni e disegnate da Andrea Accardi, pubblicate inizialmente sulla collana Le Storie della Bonelli. Il classico volume strafighissimo che appena lo intravedo nella Mediateca Montanari (sia sempre lodata) si illumina di un aurea luminosa e fa partire qualche classico col violino. Per di più, sui samurai, che mi affascinano parecchio. Le due storie sono semplicemente molto belle. Come sceneggiatura in fondo sono molto lineari, ma ti fanno immergere in quel mondo giapponese che è una meraviglia. Le storie di Tetsuo e Jun sono opposte, partono dallo stesso concetto ma su due strade molto diverse, e come filo conduttore oltre al mondo che c'è di sfondo hanno Ichi, un personaggio a mio parere semplicemente straordinario. Due storie molto consigliate, e i disegni di Accardi poi sono semplicemente epici.
Poi hey, ho letto anche il primo numero della serie  a fumetti del 2011 delle Tartarughe Ninja. Che non è niente male, ma praticamente l'ho letto solo per il fatto che ho scoperto che in un albo hanno picchiato Hitler e queste cose sanno incuriosirmi parecchio. E se lo scrivo è anche perché ho sempre voluto trovare la scusa per mostrare questo epico Raffaello col braccio mozzato. Ci sono più versioni di come abbia epicamente perso il braccio che reboot Marvel, ma tranquilli, in nessuno di questi la tartaruga è di colore, o donna, o proviene da un universo alternativo spostato nel futuro dove il mutageno è l'ingrediente principale per la Sprite.
E tra i tanti gli altri fumetti letti nel periodo in cui non ho scritto sul blog ci sono stati tanti X-Men e un altro albo di Taniguchi, Allevare un cane. Preso anche questo in Mediateca (sempre sia lodata), da prestare ad una persona che voleva avvicinarsi al mondo del fumetto. Volevo farle leggere cose di qualità + ha un cane = un volume di uno dei miei mangaka preferiti sui cani. Prima l'ho letto io per curiosità e per testare se era adatto, poi è successo quel che è successo e hey, li conoscete dei fumetti illeggibili e buttissimi sui cani? Ma devono essere brutti parecchio, eh. 
Zona libri. Ci sono varie cose in attesa di essere lette trovate negli scatoloni in garage, altre appena finite che facevano parte delle letture date con la scuola (manca qualcosa che devo ancora prendere) e un romanzo, Honky Tonk Samurai di Joe R. Lansdale, che appena visto si è comportato allo stesso modo di Chanbara. E' uno degli ultimi libri di una particolarissima saga noir, ma me lo sto godendo tantissimo comunque e non vedo l'ora di finirlo. E non vedo l'ora di prendere i libri precedenti. Ne mancano ancora molti che leggerò prestissimo, ma nel frattempo lascio a voi indovinare quali sono quelli imposti dall'alto e quali presi di mia scelta. Se un po' mi conoscete uno lo beccate subito, ed è quello di cui pure più mi vergogno a fargli la foto da quanto proprio no. Ma come fa ad essere così famoso?

Dunque, è tutto. L'estate è sempre la stagione dove leggo di più, e ci sono ancora tante cose in lista che verranno divorate presto. Addormentarsi leggendo, poi, resta all'apice, anche se non ricordo mai dove ero arrivato. Sperando che il post sia piaciuto, che i consigli abbiano interessato e che qualcosa qua e là abbia strappato un sorriso, vi auguro taaante belle letture estive, e vi ricordo di entrare a far parte del canale telegram e dei ComunellCOMUNICAZIONE DI SERVIZIO, CARI LETTORI, SONO STATO PUBBLICATO SU AURALCRAVE. Sì, sono troppo euforico, ma un mio articolo riguardo la mia band preferita (e di cui qui parlo praticamente sempre) è stato pubblicato sulla rivista online Auralcrave. Ci credevo tanto ed è un bel sogno appena realizzato, e che porta tanta fierezza ed euforMA WOWOWOWOW IL NOME IN FONDO ALL'ARTICOLO E' PROPRIO IL MIO EH, QUELLO DEL TIZIO DIETRO ILBLOGDIDELUX!

(lo trovate qui, se l'analisi oggettiva e poco entusiasta vi avesse convinto)

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