venerdì 2 marzo 2018

Febbraio 2018 in tre canzoni

Dopo un Gennaio fantastico ma così tanto ingranato lentamente che il discorso di fine anno l'ho finito di scrivere a fine mese, anche questo Febbraio è stato davvero bello, pieno di attimi stupendi e di soddisfazioni. Certo, ricorderete bene tutta l'euforia degli scorsi mesi...E' rimasta. Perché nei normali alti e bassi di sempre anche in questo mese gli alti sono stati davvero altissimi, e i bassi mica erano quelli col plettro esplosivamenestratamarissimi alla Fascination StreetErano più alla Close To Me, di quelli gommosi e ballabili. Sì, l'avete capito, questo è il post musicale del mese. E visto che questa volta non c'è nessun pezzo dei Cure, mi sentivo quasi obbligato a citarli nell'introduzione.


Le regole sono sempre quelle, fisse nella memoria, così tanto inalienabili e immutabili di post in post che prima o poi si rischia di scrivere dei 3 panini più buoni mangiati nelle ultime settimane: 3 canzoni, non di più e non di meno, che hanno accompagnato il nostro mese, sempre nella testa e colonna sonora di tanti ricordi, per fare un bilancio mensile un po' diverso dal solito. Ovviamente, se partecipate anche voi, la classica gioia mensile triplica
Bello e "Acustico", ecco come è stato il mio febbraio (prendetela come cosa poetica e non chiedete il perché). Dunque, se partecipate anche questo mese, sarebbe come mettere il capotasto al terzo. 
Niccolò Fabi l'ho scoperto per bene solo in questi ultimi due mesi. E mi sta piacendo un casino. Certo, va ascoltato a piccole dosi perché certe volte ti fa proprio scendere giù i lacrimoni come se diluviasse, ma è un cantautore con un talento enorme. La cura del tempo è semplicemente un capolavoro, c'è poco da dire: Ora e qui ha una melodia e un ritornello da sogno, Centro è una canzone d'amore stupenda e con Senza Prudenza Niccolò dimostra di saper fare di tutto. Novo Mestro è un po' pesantuccio, va detto, ma Costruire vale da solo tutto il CD: il testo è uno de più belli che abbia mai sentito e quella coda finale è qualcosa di emozionantissimo. Dai, quando ci faccio la compilation mp3 da ascoltare in macchina ci faccio il post e ne parlo per bene, non posso riassumere tutta la carriera che poi vi lamentate che i miei post non finiscono mai :D (però Ecco è un disco stupendo che sa trovare il giusto equilibrio tra melodie molto belle e cantabili e testi profondi, con il rock nel finale della title-track davvero potentissimo, e Le cose non si mettono bene è un altro ottimo disco quasi completamente acustico, dopo Fabi dimostra alcune affinatezze con...Si vede proprio che non resisto, eh?). Alla fine, il brano che credo di aver più ascoltato di più e canticchiato in continuazione è la versione acustica di E' non è. Musicalmente ottima, un testo bellissimo...E quando alla fine si scopre che ciò che di cui parla la canzone è la scrittura, beh, si toccano vette molto alte. Canzoni che sono stati chiodi fissi nella mia mente per melodia e testi, ma soprattutto forte ispirazione emotiva in pomeriggi stupendi tra passeggiate e spiagge prima della tempesta, (che con Occhi Da Orientale di Silvestri in sottofondo formavano un'atmosfera unica).
(Sì, volevo dirvi oltre alle canzoni acustiche e un po' strappalacrime ascolto anche qualcos'altro)
Gli ultimi giorni del mese sono passati leggermente bloccato in casa, sotto quella luce bianca di quando nevica un po' più di quanto ci si aspettasse. Vabbeh, adesso piovano i TE L'AVEVANO DETTO ma oh, lo dicono ogni inverno e non fa mai nulla, chi si aspettava di andare a letto con qualche fiocco di neve e di svegliarsi...Vabeh, le foto oramai stanno ovunque, senza che ve lo dica. Così questi ultimi giorni del mese sono stati di grandi letture e di grandi sensi di lontananza, ma ho avuto il giusto compagno. Dai, è facile, alla fin fine parlo sempre degli stessi cantanti. Sì, Grant-Lee Phillips è tornatooooooo! E il nuovo album, Widdershins è una bomba. Ho passato una mattina di scuola a chiedere in ogni intermezzo di nullafacenza se qualcuno aveva Spotify per la voglia matta che avevo di ascoltarlo appena uscito. Ed è proprio bello, dalla prima all'ultima traccia, più rock e politico degli ultimi dischi, il che ricorda molto il periodo anni '90 con i Buffalo. Al riguardo ho un po' tanti (così non vi dico il numero preciso e non si viene mai a sapere che non mantengo le promesse) articoli in testa, sia sul blog che per altri siti. L'album non c'è ancora su Youtube, quindi vi metto il link Spotify della prima canzone che ho amato del disco, una classica ballata acustica come solo Philips le sa fare. Qui!
E se non mi credete e non volete cliccare, per sentirlo potete cliccare anche qui! E qui! Pure qui! Hey, un click per sbaglio vi capiterà, no?
Ciauz!

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