lunedì 12 febbraio 2018

Letture invernali (parte 1, sperando la seconda non arrivi in primavera)

Immaginate una serata noiosa, con un camino e tante cose da leggere. La TV che cerca di tentarti, visto che non riceve particolari attenzioni dal sottoscritto da mesi e la gelosia la sta facendo infuriare, il silenzio più assoluto e il calore di alcune buone letture...
Adesso che si è creato un velo di atmosfera in questo post, abbastanza da invogliare alla lettura, potete anche cancellare il camino, che non ne ho uno in casa. Okay, visto che ci siete togliete anche la scena della serata noiosa: in realtà sono tutte letture completate in accumuli di gruppi da venti minuti, ma detta così fa meno effetto. Sopratutto, però, per questioni di sincerità vi chiedo di togliere anche e soprattutto il silenzio. Che in questi giorni è tutto un Laylaaa, you've got me on my kneeeees o un più patriottico Nonènonènonènonènonènonè (l'ultima E aperta, mi raccomando. Brano stupendo).
Sì, lo so, vi starete sicuramente chiedendo: ma almeno 'sti fumetti li ha letti davvero?
Parto con un gradito regalo di Natale. Le storie 63, Il cuore di Lombroso. Testi di Davide Barzi e disegni di Francesco De Stena. Che non conoscevo e si è rivelato una grandissima sorpresa; quest'albo ha dei disegni davvero eccezionali. I chiaroscuri, le prospettive, il tratto...Bellissimi. Vorrei tanto vederlo anche altrove perché è davvero qualcosa che mi piace tantissimo. Anche sempre nella Bonelli, penso possa essere adatto anche per qualche numero di Dylan Dog dalle giuste atmosfere. Comunque, dal punto di vista della trama sono rimasto un po' deluso. Certo, è un giallo dove tutto torna ma mi aspettavo qualche sorpresa in più: tutto va dove deve senza particolari scelte dello sceneggiatura. Anche il protagonista, Lombroso, poteva essere usato e approfondito meglio. Alla fine ne esce fuori uno Sherlock Holmes non così esageratamente differente dall'originale da renderlo molto interessante. Comunque, è stata lo stesso una buona lettura che mi ha incuriosito sul personaggio, e le atmosfere torinesi non sono niente male.
Cose strabellissimissime che si trovano in mediateca. Già Quartieri Lontani mi era piaciuto da impazzire, romanzo a fumetti divorato in pochissimo da quanto lo avevo trovato scritto bene, ma anche in questo Al Tempo di Papà Jiro Taniguchi si mostra davvero bravo. Così giapponese eppure così occidentale. Prima o poi ne parlo per bene in un post a parte, vi giuro, che c'è davvero troppo da dirne. Romanzo a fumetti che ho amato da impazzire, che senza bisogno di effetti speciali o giapponesate varie parla di una storia reale di tempo, ricordi, famiglie e...Dai, v'ho detto che ci faccio il post a parte!
Sul BlogdiDelux le cose che vanno di moda arrivano sempre con un certo ritardo. Okay, è pur vero che se si dice aver letto solo ora La profezia dell'Armadillo si perdono la metà dei lettori fissi. Però, però, comunellisti, so che non mi abbandonate per cose simili. Quando vi dirò che non sono fan di Star Wars okay, vi capirò, ma adesso dai, è solo il primo romanzo a fumetti di Zerocalcare. "Solo", visto che per un po' se ne è parlato sempre e pure una vicina di casa timida e che nell'autobus leggeva i fumetti degli X-Men un giorno tornando a piedi (camminava sempre leggendo i fumetti degli X-Men) mi fa "Hai mai letto Zerocalcare? Sto leggendo un suo fumetto in questi giorni e mi piace molto!". Avendo una certa reputazione al riguardo (detta così sembra quasi fosse una cosa positiva) dissi di sì. Peccato avessi letto solo una sua gag-pages che non avevo manco capito per niente su una di quelle riviste gratuite che ti danno al cinema e che leggi aspettando il tuo amico fuori dal bagno. Okay, piccole bugie che però hey, lei non l'ho più rivista, chissà che fine ha fatto, e ora ho la fedina penale fumettistica macchiata. 
Ma, tornando a ZeroCalcare senza divagare troppo (ma era troppo bello vedere una persona camminare per strada leggendo). Devo dire che mi è piaciuto e mi ha fatto sorridere davvero tanto, per quanto la parte più hipsterdistogranomiss non ne era convinta (la stessa che mi diceva di non iniziare Rick and Morty). Certo, ho la sensazione che leggendo i prossimi (a brevissimo) troverò storie molto meglio costruite, ma questo mi è piaciuto. Senza farmi impazzire (le Leortolani's grasse risate sono arrivate poche volte), ma il legame tra malinconia e risate è ben gestito, così da renderlo un fumetto comico ma allo stesso tempo, soprattutto per il cosiddetto "guardiano del tempismo", tristissimo. E un po' straziante, a ripensarci.
Poi i romanzi. Un po' di tante cose, tutte concentrate sullo stesso nome. Prima di Natale ho concluso il fantastico Signor Malaussenne, durante i giorni di feste ho cominciato (e concluso, nelle stesse ore) il breve La Passione Secondo Therese, e ora mentre scrivo ho di fianco a me l'ultimo libro della saga ideata da Daniel Pennac, Il caso Malaussenne-Mi hanno mentito. Il primo mi è piaciuto davvero tanto: geniale in molti punti (la questione della suora è fantastica!) e piena di scene scritte benissimo, con quei monologhi col futuro figlio che ho amato. Certo, a volte alcuni personaggi sono fin troppo esagerati (un personaggio introdotto in questo libro proprio non mi è andato giù), ma è davvero bello. Il secondo è breve, è un piccolo racconto incentrato su Therese sempre ben scritto e con dietro un giallo in cui tutto torna bene. Non si tratta di un romanzo vero e proprio della saga, ma vale leggerlo anche solo per la questione del cane che sembra concentrarsi solo quando deve lasciare dei bisogni in giro. Che più ci penso più mi sembra vero. L'ultimo invece, devo ancora concluderlo. Mi mancano quelle 2 pagine finali che proprio non voglio leggere, perché il romanzo è in due parti e poi mi tocca aspettare il prossimo che non si sa nemmeno per quando è previsto. Per ora non ha la stessa genialità dei precedenti, ma mi ha appassionato molto e sorpreso parecchio in alcune scene. Curiosisissimo di vedere come continuerà questa saga che sto amando all'impazzata. Attualmente, sto concludendo anche l'Iliade di Baricco (facile attribuzione per evitare di fare qualunque battuta sulla questione omerica, che se no mi perdo a parlare del niente come al solito) e tra le future letture (futuro inteso alla dopodomani) c'è Qualcosa c'inventeremo, sperando non sia troppo lezioncina sull'adolescenza. In teoria ci sarebbe anche quel romanzo giallo del killer sotto la pioggia che con un contest online avevo vinto, ma credo non lo inizierò mai.
As usal, pure tantissime altre letture di cui non vi parlo. Tanto non vi interessa sapere di cosa penso di quel numero di Nathan Never stile Law And Order nel futuro che ho riletto per la ventisettesima volta, e per tutti i numero di Topolino che stanno accompagnando queste settimane trovate le recensioni team-up con Il bazar di Riki, ogni tanto da me ogni tanto da lui.
Per concludere, al solito qui di fianco il puls...Ah, ma aspetta, io il Topo di sta settimana devo ancora iniziarlo! Diamine, ha vinto di nuovo lui.
Uff!

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