E' difficile decidere, perché di storie del genere la testata ne è piena. Ma, se devo dire il primo che mi viene in mente quando penso al numero della testata più forte, che più mi è rimasto in testa per certe sequenze, dico Mefistofele.
Speciale n. 4,1990, Sclavi/Roi in ottima forma, più o meno con i dati che fanno godere tanto ai precisini abbiam finito.
La trama è pressoché questa: H.P. Boone è uno scrittore horror ormai di successo, che ha appena finito di scrivere il suo ultimo libro. Mentre pensa già al suo prossimo successo, viene sparato da un personaggio che se ve lo dico termina il divertimento e finisce in coma, simbolicamente nel tunnel in cui narrava nel suo romanzo. Quando viene considerato clinicamente morto e vengono spenti i macchinari, qualcosa lo riporta in vita: si rialza. E' di nuovo uno scrittore di successo e la vita ricomincia, non conoscendo il prezzo da pagare. Ma con un nuovo obbiettivo: far del male a tutti quelli che gli hanno rovinato la vita, che si è poi rialzata solo con un successo improvviso.
Ma non è la trama in se, a farmi amare quest'albo. Non so davvero perché lo trovi impeccabile e perfetto, ma resta uno di quelli che mi hanno più colpito. Sclavi riesce a non perdersi nemmeno in quella che deve essere per forza la risoluzione finale di tutto (come in Jackill!).
Poi, le sequenze, certe scene. Capita che alcune storie di Dylan siano solo sequenze molto sconnesse tra loro (anche in alcune storie di Sclavi). Qui invece ci sono comunque e sono tutte bellissime, ma sono funzionali e utilissime comunque alla trama.
La morte del prof. di ginnastica e la sua visione dell'Inferno sono qualcosa di sensazionale, nonché veramente splatter come poche volte. Quando invece tocca all'editore morire, si raggiunge l'apice come scena, con gli spiriti dei libri che lui non ha mai letto portando anche al suicidio di tantissimi aspiranti autori. Probabilmente anche molto veritiero.
La trama non è solo questo. A morire saranno ancora tante altre persone legate a Boone, in una parabola che arriva fino a quasi al nonsense, quando vuole punire il dottore che lo ha aiutato a nascere solo perché appena nato lo ha "sculacciato", mettendolo tra le cose che gli hanno rovinato la vita. Come se ci avesse preso gusto fino ad arrivare a prendere qualsiasi elemento della sua vita e renderlo causa della sua rovina.
Rovina che, come ci viene detto, è stata poi evitata da un particolare personaggio: Melissa, o Mala, come ci si chiede spesso. Mala era già comparsa nel numero 6, La bellezza del Demonio, storia che di sequenze stupende ne conteneva molte ma che comunque non mi è mai piaciuta troppo, ma qui ha ancora più spessore, grazie anche alla sua comparsa.
(Ah, questo post lo volevo fare abbastanza comico, ma il tipo di storia non ha permesso. Vabe' dai, mi rifarò con il post sulla Disney che ho in mente.)
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