TQAI (sfrutto l'unica cosa per cui veramente i fandom di qualunque opera sono apprezzati: le abbreviazioni che fanno risparmiare tanto tempo), pubblicata nell'albo 3130 del settimanale, è una storia grandiosa ed epica, che credo sarà ricordata nei prossimi anni da tutti i fan del fumetto Disney. Gambadilegno, qui nel suo massimo splendore come villain, scopre un suo ricordo cancellato e rimosso: in passato, negli anni 30, era ad un passo dal conquistare il mondo. Ma fu fermato da Mickey, proveniente dal futuro: proprio dal 18 novembre 2015, giorno in cui si svolge la storia. Così, per cambiare la storia e soddisfare finalmente i propri sogni di conquista, Pietro rapisce Minnie ed intrattiene il topastro fino allo scadere della mezzanotte, ma invano: destino vuole che il viaggio del tempo si dovrà fare lo stesso, e Topolino arriverà negli anni 30 ad allearsi con se stesso del passato, per vivere una avventura dimenticata (una storia dentro la storia!), piena di azione e di paradossi temporali. Una storia dove non ci si ferma mai (71 tavole piene di dinamismo e avventura), con tanti scontri, esplosioni, risate e disegni eccezionali: è disegnata benissimo, soprattutto nella parte ambientata nel passato, che è veramente eccezionale.
Al concludersi della "storia dentro la storia", e col ritorno nel presente, si mette da parte l'azione per i bei sentimenti, e per un finale stupendo che mette luce come esistano rapporti che, anche se gli anni passano e tutto scorre in maniera incredibilmente veloce, non appassiscano mai e ci rendono sempre ciò che siamo. Una storia così bella che fa anche dimenticare, e spesso anche non rendere conto, quell'incongruenza col resto delle storie Disney, sul funzionamento della macchina del tempo.
3 anni dopo, a furia di richieste, viene pubblicato un sequel della storia, Tutto questo accadde domani, dalla stessa coppia di autori. Un'altra grande storia, leggermente inferiore alla precedente ma comunque davvero bella, che parte dalla conclusione di TQAI e va oltre, molto oltre. Alla fine della scorsa storia, Topolino ha compiuto un grande errore che l'ha portato, in 3 anni, a non accorgersi di niente e a ritrovarsi, d'improvviso, a "risvegliarsi" in una Topolinia completamente diversa a quella che tutti noi conosciamo. E, indovinate un po', chi c'è a comando di questa città? L'Ingambissimo, dittatore amato dal popolo, con i soliti enormi desideri di conquista. Anche questa volta le controparti del passato si alleeranno con i protagonisti, con un espediente diverso dalla macchina del tempo (ma che si ricollega a TQAI): un espediente dunque ovviamente meno "naturale", ma che fa differire molto le due avventure.
Quella che ne viene fuori, superate le prime pagine un po' didascaliche (per i lettori più smemorati o che non hanno letto la storia precedente), è un'altra storia piena di azione, con tanti stilemi classici dell'autore: la dittatura, la critica sociale, la tecnologia, e un finale pieno di grandi sentimenti, che chiude il cerchio dei "problemi temporali". Qui non c'è la "storia perduta" al centro delle vicende, ma Casty, con un'altra enorme prova di stile, scrive quattro brevissimi prequel alla storia nei numeri precedenti, che non servono solo a far aumentare l'hype ma ad ampliare tutta la vicenda, a volte approfondendo vicende che poi vengono narrate nell'episodio principale. Graficamente, la città anni 30 faceva sicuramente un effetto retrò eccezionale, ma anche in questa storia Casty e Bonfatti regalano tavole stupende. Adoro vedere in azione il Topolino del passato disegnato da questi due autori. Ed inoltre, la coperta di quest'albo non solo è stupenda, ma è anche "centrale" per la vicenda: leggere per credere!
Cos'altro dire? Io, personalmente, non trovo altre parole: spero che possiate recuperare presto le due storie se non le avete già letti e apprezzarle come le ho apprezzate io, ma soprattutto spero che anche una parte di voi debba qualcosa a questo piccolo, ma enorme, personaggio e ad ogni autore che in ogni storia, cartone, film, giocattolo, pubblicità, ci ha messo mano. Io grazie a lui ho imparato a leggere e a emozionarmi con la lettura. Mica poco, per un topastro.
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